Hellas Verona, il comunicato di Setti: «Operato con regolarità, respingo le accuse»

«Non ho sottratto illecitamente all’Hellas Verona alcuna somma» scrive il patron del club scaligero

Setti Hellas Verona
Il presidente Maurizio Setti (foto Twitter di Hellas Verona FC)

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In merito al comunicato diramato stamane in conferenza stampa dal procuratore capo Giuseppe Amato e dal generale Gianluca Filippi, comandante provinciale delle Fiamme Gialle di Bologna, sull’Operazione “Scala Greca” che avrebbe coinvolto anche Maurizio Setti, patron dell’Hellas Verona, il club scaligero ha emanato la seguente nota stampa: «Intendo ribadire l’assoluta regolarità e correttezza del mio operato. Respingo tutte le prospettazioni accusatorie che mi sono ascritte, consapevole di aver sempre agito con piena trasparenza e nell’interesse dell’Hellas Verona e nel rispetto dei tifosi che la sostengono. Non ho sottratto illecitamente all’Hellas Verona alcuna somma. I bilanci di una società di calcio sono attentamente formati e controllati. Non ho mai avuto alcun rilievo sui bilanci dell’Hellas, né dal Collegio Sindacale, né dai Revisori e, men che meno, dagli organi di controllo di settore. Confido che, nel più breve tempo possibile, la magistratura possa fare chiarezza sulle vicende in questione, anche perché il mio operato è già stato giudicato positivamente dalla Corte d’Appello di Bologna. È oltremodo dannoso il clamore mediatico generato in relazione a questa vicenda».

Come specifica l’emittente Primocanale, ha radici liguri l’inchiesta per autoriciclaggio aperta a carico del presidente Maurizio Setti. L’indagine nasce dal contrasto tra lo stesso Setti e Gabriele Volpi, finanziere, ex presidente dello Spezia Calcio e crediore del patron dell’Hellas Verona. Sottolinea il Gip Sandro Pecorella, «Volpi ha indubbiamente finanziato Setti nella sua impresa di prendere in gestione la società di calcio per acquistare e gestire la società Hellas Verona si è interamente fatto finanziare da società riconducibili a Volpi». Da parte di Setti c’è stata una serie di ripetuti trasferimenti della partecipazione sociale dell’Hellas «che allo stato non paiono giustificati da altra ragione se non quello di vanificare i tentativi del suo contradditore di recuperare il credito», per cui Volpi nel 2018 ha vittoriosamente instaurato un giudizio civile in Lussemburgo.

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