GRIFO D’ATTACCO – Risultati e autostima, Gilardino rilancia il Genoa

Il mister merita la riconferma: sa lavorare con i giovani e ha creato empatia con i senatori

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Il Genoa di mister Gilardino supera il Frosinone, capolista e già campione d’inverno con due turni d’anticipo, con un gol di Gudmundsson. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 289ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Sette punti in tre partite: prende forma la creatura di Gilardino? «Sì, i primi segnali vanno in tal senso. Innanzitutto, il Genoa ha ritrovato i risultati senza subire alcun gol e ridato autostima a una squadra che non credeva più nelle proprie capacità. Gilardino non ha sbagliato una scelta tattica, dalla virata verso il centrocampo a tre sino a Jagiello ala sinistra atipica contro il Frosinone. Il passato prestigioso da attaccante del mister è una voce da non sottovalutare che può fare la differenza sotto l’aspetto della gestione dello spogliatoio rossoblù: con la Primavera ha dimostrato di saperci fare con i giovani, in prima squadra ha già creato empatia con i senatori, su tutti Strootman che è tornato leader del centrocampo del Grifone dopo un periodo difficile».

Come giudica, invece, la gara con il Frosinone? «Era una partita molto importante e carica di pressione perché la capolista aveva perso poco e il Genoa non poteva permettersi un altro passo falso al Ferraris. I gialloblù di mister Grosso restano in vetta alla classifica ma con un vantaggio contenuto di sei punti da amministrare nel girone di ritorno: la vittoria del Grifone vale di più per lo scontro diretto momentaneamente a favore, per il pareggio della Reggina e per la realizzazione della rete decisiva di Gudmundsson finalmente dagli sviluppi di calcio d’angolo (dopo averne battuti quasi cento). Se l’islandese gioca a tutto campo può fare la differenza perché sa spaccare le partite».

Coda è il calciatore più in difficoltà? «Sì, al Genoa manca la sua capacità di aprire e chiudere le partite e, più in generale, la presenza predatoria in area di rigore. Gilardino è la migliore medicina per far ritrovare la vena realizzativa che il bomber ha smarrito con il non-gioco e le poche idee di Blessin. Le prossime settimane saranno fondamentali anche per i recuperi di Badelj e Sturaro, due interpreti fondamentali nel centrocampo rossoblù che possono dare ricambio ai soliti tre uomini che non possono giocare ad alta intensità sino a maggio. Inoltre, dopo la trasferta di Bari, la conferma di mister Gilardino e un mercato all’altezza con innesti oculati può dare la sterzata decisiva alla stagione».

Bari è l’ultima tappa dello sfortunato 2022 che sarà ricordato per la retrocessione. «C’è tempo per il consuntivo dell’anno solare. Partiamo dal presupposto che il Bari ha perso solo due partite, pareggiato molto e vinto di meno tra le prime quattro: è una squadra forte, talmente ben allenata per la Serie B che anche senza Cheddira può mettere in crisi chiunque. Il Genoa, però, è in fiducia e credo che la presenza in Italia della proprietà di 777 Partners – per la prima volta dalla recente crisi tecnica – sia stata propedeutica a chiarire alcuni problemi: non tutto si può risolvere da Miami. Il campionato è aperto a qualsiasi epilogo perché pieno di trappole come attestano i rendimenti mediocri di Parma e Cagliari: la quota promozione resta ancora attorno ai 70 punti che in questo momento soltanto la proiezione del Frosinone può superare».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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