GRIFO D’ATTACCO – Piccolo Genoa, la squadra gioca con paura

Mi fido ciecamente delle parole pronunciate da mister Wander al termine del derby straperso

Drago Retegui Criscito Gudmundsson Gilardino Perugia Strootman Coda Portanova Sturaro Blessin Labbadia Rovella Shevchenko Nuti Genoa Ballardini 777 Partners
Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Un brutto 3-1, che non lascia spazio a rimpianti e rimorsi, condanna il Genoa nel derby. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 241ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Il Grifone esce con le ossa rotte dal derby della Lanterna. «Non ho visto una grande Sampdoria ma un piccolo Genoa che ormai gioca con paura, un sentimento che blocca le gambe e appesantisce la testa. I blucerchiati hanno vinto con merito, si sono dimostrati superiori a centrocampo e nelle stoccate: il Grifone, spinto da un incrollabile pubblico, è raccapricciante sotto l’aspetto qualitativo poiché per taluni interpreti il calcio italiano è un palcoscenico decisamente difficile. Duole constatare la flessione di Sirigu, uno dei pochi a salvarsi dopo un girone d’andata pessimo; fa da contraltare il prepotente ritorno di Destro, sette gol in nove partite».

Il Genoa è la squadra peggiore del campionato? «Sì, come espressione di gioco e capacità di fare male all’avversario, pressoché nulla. Mister Shevchenko, il quale non credeva che la crisi fosse così profonda, sta recuperando alcuni uomini importanti come Criscito e Destro per le battute finali dell’anno in modo da avere più scelta nei reparti: l’assenza di Rovella a centrocampo, un vuoto che né Badelj né Hernani riescono a colmare, fa capire il valore assoluto di questo ragazzo. Tuttavia, il fermo e opportuno intervento di mister Wander al termine del derby straperso lascia accesa la fiammella della speranza salvezza. Il mercato invernale, già annunciato come rivoluzionario, deve fare il suo corso: sono fiducioso, mi fido ciecamente delle sue parole».

Gennaio non è poi così lontano. «Il general manager Spors è un professionista abituato a lavorare bene con proprietà solide: la holding 777 Partners ha già dimostrato di essere tale poiché ha investito venti milioni lordi per il nuovo staff tecnico e un milione e mezzo per il dirigente del Vitesse. Spors dovrà assolvere due delicatissimi compiti entro breve tempo: avere piena cognizione del quadro fattuale e ridare orgoglio e identità al Genoa. Servono cinque o sei calciatori titolari, pronti fisicamente ed esperti della Serie A, e altrettanti di supporto da amalgamare in poche settimane: credo che al Genoa arriveranno anche alcuni giovani di prospettiva».

Che cosa si aspetta dai prossimi centottanta minuti? «Non mi piace guardare i risultati delle avversarie, lo reputo profondamente contrario al mio modo di praticare e commentare sport, ma giocoforza andrà fatto. Il Genoa dovrà restare compatto nel gruppone con Salernitana, Cagliari e Spezia e tirare la volata a cominciare dal 6 gennaio sperando che la nuova rosa regga l’urto di diciotto partite da giocare al massimo dell’intensità. I pericoli saranno ancora tanti ma al momento non intravedo fuggitivi».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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