Il Genoa cambia di proprietà ma la prima partita coincide con una sconfitta contro una big che punta a vincere il campionato. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 369ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.
Non possiamo ignorare quanto accaduto settimana scorsa: il Genoa ha un nuovo azionista di maggioranza, il rumeno Dan Sucu. «È la terza proprietà in quaranta mesi, un ennesimo cambio necessario dopo gli avvicendamenti di Preziosi e 777 Partners. Agli americani va riconosciuto il merito di aver sviluppato certe aree, come il marketing e il ripristino dell’entusiasmo tra i giovani allo stadio che supera le trentamila presenze ormai da tempo; tuttavia, hanno dato prova di non capire di calcio. Sucu ha avuto il benestare delle banche: gli istituti di credito hanno impresso la loro fiducia su questa operazione da 40 milioni di euro che esteriormente sembra improvvisa ma forse era in itinere da più settimane visto l’impegno profuso da Blazquez. L’intervento dell’imprenditore Sucu ha sfilato il Genoa da un intricato contenzioso giudiziario che rischiava di intrappolare il club più antico d’Italia privandolo della liquidità per procedere con la continuità aziendale».
Passiamo al campo: il Genoa della ripresa ha contrastato l’abissale differenza qualitativa rispetto al Napoli. «Non concordo con chi afferma che il Grifone abbia regalato un tempo ai partenopei: semmai la squadra di Conte si è famelicamente appropriata della partita dimostrando una netta superiorità tecnica e agonistica. Il Napoli ha il centrocampo più forte del campionato perché ha palleggio e senso della posizione con Lobotka, smarcamento e fisicità con McTominay, inserimento e colpo di testa con Anguissa. Perciò non ho capito la scelta tattica di Vieira che ha rinunciato a un saltatore naturale come Thorsby: il norvegese avrebbe duellato meglio sulle palle alte, punto debole rossoblù. Inoltre, il tecnico del Genoa ha sostenuto di inserire Vitinha per attaccare ma, nel primo tempo, il portoghese era relegato a fare il terzino aggiunto sovrastato da Politano».
Il Genoa ha rimesso in piedi la gara senza cambiare uomini durante l’intervallo: è sintomo che il gruppo è recettivo? «Vero, infatti mister Vieira si è giocato i tre slot delle sostituzioni a tre quarti gara. Ha alzato Vitinha svincolandolo da eccessivi compiti difensivi e reso meno isolato Pinamonti, più partecipe e coinvolto in area di rigore. Le statistiche del secondo tempo ci dicono qualcosa e ne recito alcune per i nostri lettori, soprattutto per i più giovani che amano i numeri elaborati dai computer: il Genoa ha giocato lo stesso numero di palloni del primo tempo ma con un indice di pericolosità superiore di quattro volte, anche perché occupava l’area napoletana con una media di sei uomini. Il Napoli, che si è rilassato credendo di averla in tasca, ha abbassato di almeno di dieci metri il proprio baricentro medio e non è stato aiutato da Lukaku: l’attaccante belga non ha retto una palla e Bani se l’è messo in tasca».
I risultati delle avversarie sono stati clementi, però dopo Natale c’è la trasferta ad Empoli. «Una squadra che reputo la sorpresa della prima metà del campionato in relazione alle proprie risorse e per bacino d’utenza. L’Empoli, presieduto da un intenditore di calcio come il patron Corsi, vuole raggiungere la salvezza giocando senza oltranzismo difensivo, ma anzi proponendo qualcosa su ogni campo. La filosofia di D’Aversa si è vista anche a Bergamo quando i suoi uomini hanno perso un punto contro la capolista a quattro minuti dal termine. Il Genoa arriverà a questa partita godendo di un’infermeria pressoché vuota visti i rientri di Ekhator e De Winter, ma fatta eccezione per gli infortuni perduranti di Messias e Malinovskyi: ciò è un inedito per la stagione che consentirà a mister Vieira di preparare al meglio l’ultimo impegno dell’anno solare».
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Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti augurano ai lettori di Pianetagenoa1893.net un sereno Natale!