Il Genoa bagna il suo fine anno con una vittoria a Empoli, la quarta in trasferta di questa stagione. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 370ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.
Il Genoa è tornato a essere protagonista? «Il calcio insegna che le squadre devono essere giudicate con equilibrio dopo Natale. Infatti, per la generalità dei club che popolano la parte destra della classifica i giudizi di oggi sono pressoché opposti rispetto ai pronostici di due mesi fa: ad esempio, Empoli e Parma si sono “normalizzate”, il Cagliari è visibilmente calato e il Bologna si è ritrovato negli ideali di Italiano. Questo Genoa è perfettibile, è vero, ma il bello del calcio è vincere: andate a porre la domanda amletica tra estetica e risultato a quei meravigliosi quattromila tifosi e tifose rossoblù di ritorno da Empoli… Con il terzo peggior attacco esterno, il Grifone è l’ottava squadra in termini di rendimento: ciascun gol lontano dal Ferraris ha portato 1,86 punti. Ieri, il Genoa si è concesso un millesimato d’annata: Leali l’ha tenuto al fresco per un paio d’ore, Badelj ed Ekuban hanno fatto saltare il tappo all’unisono. Finalmente è la squadra stessa che si è stappata».
Come valuta la prestazione di Empoli? «Vieira non ha stravolto l’assetto del Genoa perché la base che si è ritrovato è buona e con dei valori. Il tecnico francese ha inserito qualcosa del repertorio calcistico che conosce meglio perché ha reso il centrocampo rossoblù più prolifico in termini realizzativi. Il Genoa era messo bene in campo, sia all’inizio che alla fine della partita: il tutto è stato condotto con trasformismo, sintomo di flessibilità tattica (dal 4-3-3 al 5-3-2 finale, passando anche per il 4-4-2) e disponibilità di spogliatoio. Chiaramente ci sono ampie aree di miglioramento: la difesa sulle palle alte – concesso l’ennesimo gol di testa a Esposito che certamente non è uno specialista – e un maggiore contributo offensivo dalle ali. Ricordiamo, però, che Zanoli è un terzino, Thorsby un noto mediano, Miretti una mezz’ala e Vitinha una seconda punta d’area di rigore».
C’è un calciatore che si sente di menzionare a latere? «Sì, sono due. Il primo è Leali. Il portiere è il ruolo più particolare del calcio: in carriera rischi di partire presto e di finire ancor prima. Nicola ci è andato vicino poiché schicciato dall’etichetta di “nuovo Buffon” che si portava dai tempi della Juventus. Superati i trent’anni, Leali sta vivendo una seconda giovinezza agonistica, o forse la prima che non ha mai vissuto a pieno. Successivamente, mi sento di esprimere una lode a Patrizio Masini: potremmo inserire la “t” dopo la seconda consonante. Un mastino di centrocampo, su cui ci eravamo espressi anzitempo, che viene dalla gavetta. É stato mister Gilardino, che ha ascoltato chi di dovere, ad aver concluso il suo peregrinare per l’Italia. Masini può imparare molto dall’eterno Badelj, che anche ieri ha dato la sua lectio magistralis sul senso della posizione in campo».
Ultima partita a calciomercato chiuso prima della sua apertura e della trasferta a Lecce. «Al Genoa serve almeno un difensore centrale, un terzino sinistro, una punta e un’ala di fantasia che possa innescare di più quel Pinamonti troppe volte isolato contro gli avversari. Sono ore calde per il futuro di Balotelli, si sapeva: l’addio sembra sia dietro l’angolo e penso sia la soluzione giusta perché questo calciatore non è mai stato impiegato più di un quarto d’ora dopo più di un mese di allenamenti. Non ha “spaccato” la Serie A, come da suo monito. Malinovskyi, invece, ha dato risposte confortanti durante la riabilitazione e il suo rientro varrà come un acquisto; al solito precarie (e forse non era colpa di Gilardino…) quelle di Messias, Ekuban e Norton-Cuffy. Il calciomercato del Genoa dipenderà da tre fattori, in ordine d’importanza: la volontà di Sucu, la strategia di Rat, il valore di mercato che raggiungerà Frendrup».
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Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti augurano ai lettori di Pianetagenoa1893.net un sereno 2025!