Il cammino del Genoa si ferma all’Olimpico con una sconfitta contro la Roma. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 373ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.
Il Genoa ci ha provato: il 3-1 è eccessivamente punitivo? «Poche volte il punteggio dice la verità, neppure stavolta. Il Grifone ha evitato la goleada ma ha subito tre gol, tanti quanti ne aveva incassati nelle precedenti sei gare di campionato. Sicuramente tale dato non farà piacere al mister, sempre molto attento alla fase difensiva che vuole sia interpretata di squadra. Il Genoa ha risentito dell’uscita di Bani, un difensore e al contempo un leader capace di imperversare anche sui compagni di reparto; De Winter ha palesato le solite lacune nei momenti topici e il subentro di Sabelli, che ha perso la titolarità sulla fascia, non è stato quello di sempre. Nella nostra analisi non dobbiamo dimenticare che la Roma è una squadra da altezza Europa con calciatori da Champions League del livello di Dybala ed El Shaarawy: il Faraone, il cui spessore calcistico non è stato ancora valorizzato a pieno, ha ribaltato l’inerzia della sfida».
La proposta di calcio di Vieira ancora non si vede, però il mister francese punta molto sui ragazzi del vivaio. «Ieri è stato costretto a farlo a causa delle scelte tecniche assunte nel mese del calciomercato e dell’aridità della panchina che offre davvero poco. Sono felice per il debutto di Venturino, dell’impiego di Kassa, del primo gol in Serie A di Masini e per tutti quei giovani che vestiranno la maglia rossoblù. Come hai efficacemente scritto in un tuo recente articolo, il settore giovanile è una risorsa del Genoa che negli ultimi vent’anni ha lanciato in A e in Nazionale calciatori italiani e liguri dando lustro alla nostra Regione. Quella di Masini è un’incredibile storia dal lieto fine, piena di appartenenza e di spirito battagliero che lo classe 2001 (spezzino cresciuto nelle Pianazze) riesce a portare in campo. Lo scorso anno Masini era titolare nell’Ascoli, è stato uno dei pochi a salvarsi nell’anno della loro retrocessione in Serie C. La sua conferma tecnica durante il ritiro di Moena è stata opera di mister Gilardino».
Stiamo per imboccare il rettilineo del calciomercato invernale. «Con un paio di innesti negli ultimi giorni, oltre a Cornet e Otoa, il Genoa può uscire rinforzato e migliorato quel tanto che basta per raggiungere la salvezza. L’importante è che arrivino calciatori pronti ed integri, che non servano loro due mesi d’ambientamento altrimenti il Genoa fa prima ad aspettare Malinovskyi ai primi di marzo. Frendrup può essere il metodista ma pro tempore, altrimenti il Genoa gioca con una marcia in meno non avendo nel proprio motore un ruba-palloni come il danese. Lo stesso discorso vale per Zanoli: nelle ultime partite si è spento un poco quello che possiamo definire il suo “effetto ala” che portava in dote da tornante-terzino perché gli avversari lo hanno studiato. Serve anche un difensore centrale, se Marcandalli finirà a Venezia. Servono anche le uscite per alleggerire il costo del lavoro e accontentare mister Vieira che vuole lavorare con 24 calciatori: cessioni o svincoli, come nei casi di Balotelli e Pereiro».
Oggi inizia una settimana piena per preparare la sfida interna con il Monza. «Il Genoa deve massimizzare il calendario in casa che nelle prossime tre prevede Monza, Venezia ed Empoli. Ancora una volta, il giudice della salvezza rossoblù sarà lo stadio Ferraris e il suo pubblico. Bisogna fare attenzioni ai brianzoli, la loro classifica non riflette l’effettivo valore della squadra costruita da un’esperto come Galliani in un momento vorticoso in cui la famiglia Berlusconi ha deciso di mettere in vendita il club. Ci sono calciatori fisici e bravi nei duelli aerei come Djuric, difensori di mestiere come Pablo Marì e altri interpreti di qualità come Daniel Maldini; gli infortunati dovrebbero essere Bondo e Birindelli, da valutare invece i rientri di Dany Mota e Pessina. Per portare via i tre punti servirà attenzione e pazienza».
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Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti