GRIFO D’ATTACCO – Il Genoa non è il Brasile

Non servono cinque attaccanti per vincere, a volta ne basta uno

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Il giornalista Beppe Nuti, voce e volto storico delle emittenti radio-tv genovesi

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Il Genoa stecca clamorosamente contro l’Udinese e perde 3-1. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, direttore artistico e responsabile dello sport di Antennablu, nella 145ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Il principale capo d’imputazione sono le sostituzioni di Thiago Motta? «Il Genoa non è il Brasile. La sconfitta mi ha deluso perché oltre alla mancanza di equilibrio all’allenatore è sfuggita la fiacchezza del Grifone, forse dovuta al triplice impegno settimanale. A un certo punto della partita la squadra sembrava un pugile alle corde. Thiago Motta è partito con tre mezze punte, un trequartista (Agudelo) al fianco di Schöne e una punta e ha concluso con Radovanovic difensore centrale. Questa è confusione, non camaleontismo».

L’Udinese ha invece vinto ogni duello fisico… «…in ogni zona del campo, al centro come sulle fasce. La vittoria dei friulani è meritata dopo la prima mezz’ora di marca rossoblù. Il gol di De Paul sembra la fotocopia di quello del 2018 e del gol di Zapata: nessuno del Genoa gli ha oscurato la conclusione. Oltretutto anche le reti di Sema e Lasagna sono state di facile fattura».

Il reparto offensivo fatica a emergere. «Penso sia normale quando la peggior difesa del torneo concede ventisei reti in undici partite, oltre due di media. Ergo, il Genoa per andare a punti deve farne tre: pure le squadre di vertice farebbero fatica a vincere. Thiago Motta, che nel post partita ha evitato l’autocritica, ha provato la carta Sanabria ma il paraguagio non c’é e fatica a incidere nei ritagli di partita. Preziosi dovrà restaurare l’attacco con il mercato di gennaio perché Pandev (uno dei pochi a salvarsi ieri) non può giocare sempre».

Sabato il Napoli, reduce da un momento poco esaltante. «E’ una squadra da affrontare con equilibrio altrimenti il rischio è la goleada: non servono cinque attaccanti per vincere, a volta ne basta uno. Mister Motta non avrà Kouamé, l’attaccante più pungente del Genoa, ma potrà rilanciare Gumus in attacco e magari dare una chance a Biraschi».

Beppe Nuti | Alessandro Legnazzi

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