GRIFO D’ATTACCO – La salvezza prima di qualsiasi altro obiettivo di 777

Occorre un ex calciatore che affianchi Spors nella gestione delle dinamiche tecniche

Drago Retegui Criscito Gudmundsson Gilardino Perugia Strootman Coda Portanova Sturaro Blessin Labbadia Rovella Shevchenko Nuti Genoa Ballardini 777 Partners
Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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Duro colpo per il Genoa che perde in casa contro lo Spezia, 0-1: prosegue l’emorragia di sconfitte al Ferraris. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 246ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Lo spezzino Bastoni affonda le speranze salvezza? «Il Genoa poteva riscrivere la classifica della Serie A e la corsa salvezza, invece si ritrova staccato di sette punti (otto, poiché lo Spezia ha lo scontro diretto a favore): non amo scomodare i miracoli, semmai mi piace parlare e credere nell’impresa sportiva. Questo Grifone non sa vincere perché non ha i calciatori adatti a vincere: la prestazione di ieri sera è stata imperdonabile, come ha rimarcato anche Criscito. La formazione iniziale si è rivelata profondamente sbagliata con Ostigard, Melegoni e Fares fuori luogo per ragioni differenti: servivano fin da subito uomini d’esperienza come Masiello e Caicedo».

A questo punto che fare con le strategie future? «Credo in Spors, nutro totale fiducia nel progetto 777 Partners ma adesso occorre fare di tutto per salvarsi, anche compiendo un passo indietro rispetto ad altri obiettivi societari. Le urgenze sono l’allenatore e il mercato: oggi capiremo se per la holding americana sarà necessario divorziare anzitempo da mister Shevchenko, il cui contratto di tre anni costa complessivamente venti milioni di euro, e richiamare Ballardini oppure intraprendere un nuovo percorso tecnico. Nelle rimanenti settimane di calciomercato dovranno arrivare ulteriori tre, quattro innesti di spessore e di esperienza per migliorare la più brutta versione del Genoa di cui abbia memoria».

La holding ha superato i cento giorni dall’insedimento ufficiale: secondo lei, quali sono le prime lezioni che ha tratto dal mondo del calcio? «Innanzutitto un club di calcio non è un’azienda come le altre poiché in esso devono essere gestite anime ed emozioni diverse. La società rossoblù ha ora una struttura rinnovata ma, oltre a Zangrillo che è genovese e ha un rispettabile incarico istituzionale da presidente, si percepisce il vuoto di una componente territoriale capace di mettere in collegamento le singole figure del Genoa. Occorre l’inserimento nei più alti quadri societari di un ex calciatore amato dalla tifoseria e scevro da interessi personali che affianchi Spors nella gestione e risoluzione delle molteplici dinamiche tecniche che si presentano quotidianamente in ciascuna società».

Giovedì Coppa Italia e lunedì trasferta a Firenze. «L‘impegno di metà settimana non gioca a favore del cambio in panchina. A prescindere dalle scelte societarie, contro il Milan è meglio che riposino i titolari che scenderanno in campo al Franchi: la competizione è così squilibrata che è impensabile andare lontano. Serve più coraggio, più personalità, più tiri per sperare di racimolare quei punti che consentirebbero di giocarsi la volata salvezza nelle ultime dieci partite stagionali nelle quali inizierà un campionato del tutto nuovo».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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