Il Genoa batte il Cagliari con il gol di Destro (1-0) e si aggancia al treno-salvezza. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 202ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.
Tre punti conquistati più con sofferenza che con disinvoltura, come falsamente s’intravedeva a inizio partita. «Il Grifone ha dato tutto nella prima mezz’ora dove ha trovato meritatamente il vantaggio con Destro, settimo sigillo, alla Bergman. Nella restante ora di gioco è cresciuto il Cagliari, una squadra con dei valori che non hanno nulla a che fare con l’attuale posizione in classifica: il Genoa si è abbassato, ha difeso con ordine – poteva gestire meglio la palla e le opportunità sotto porta – e si è esaltato un grandioso Perin con due grandi parate su Joao Pedro, per lo più cancellato da Masiello, e Simeone».
L’ex Cholito ha avuto una giornata difficile contro Radovanovic. «É normale perché il serbo ha sapienza calcistica e un senso della posizione unico, intuito già da Andreazzoli e Thiago Motta: il ritocco di Ballardini sta nell’avergli messo dinanzi Badelj per sfruttare, quindi, il doppio metodista. Poi c’è Strootman, autore di un delizioso assist a Destro “no-look” con tunnel al difensore: quando poi è uscito dal campo i rossoblù ne hanno risentito ma la porta è rimasta inviolata per la terza volta consecutiva. Il consolidamento della fase difensiva è prioritario».
Qual è il suo bilancio provvisorio del girone d’andata? «Ballardini ha ereditato un squadra penultima in classifica e lontana da altri club che sembravano irrangiungibili. Undici punti in sei partite, settiman posizione nella classifica speciale del “dopo Ballardini”: i numeri parlano chiaro. La morale è: sinora il Genoa non ha fatto ancora niente ma ha fatto molto. Il mese di febbraio sarà decisivo per i rossoblù e per tutte le altre formazioni in lizza per la salvezza. Dal mercato, infine, non credo ci saranno molti movimenti: può entrare Lammers ma solo se sarà risolto il prestito di Scamacca dal Sassuolo».
Diamo uno sguardo al Crotone. «Sono ultimi in classifica ma a due/tre punti dalla linea della salvezza detenuta dal Torino, quindi non sono una squadra moribonda. Per vincere, e per iniziare il girone di ritorno con il piede giusto, il Genoa dovrà amministrare senza presunzione le transizioni offensive, che allo Scida non mancheranno di sicuro».
Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti
Clicca qui per leggere il precedente numero del Grifo D’Attacco