Il Genoa cade a San Siro per la seconda volta in settimana. Stavolta, però, lo fa nel peggiore dei modi, sbracando nel punteggio e nella prestazione. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, direttore artistico e responsabile dello sport di Antennablu, nella 102ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.
Inter-Genoa 5-0, talvolta il punteggio è lo specchio della squadra. «Non ho capito niente del Grifo, non ho capito cosa voleva la squadra e l’allenatore. Avevo ammonito sulla pericolosità della partita ma non pensavo affatto a un naufragio simile. É la terza imbarcata fuori casa dopo Sassuolo e Lazio: vedo una squadra senz’anima, personalità e fragile in difesa. Il pareggio con la Juventus ci ha ingannato. Un genoa troppo brutto per essere vero, invece lo è».
Juric è già in difficoltà. Preziosi ha sbagliato la valutazione sulla maturazione del croato? «I risultati parlano chiaro, con il croato non c’è stato un cambio di marcia: anzi, il Genoa è peggiorato. Non lo vedo più maturo di un anno fa. Manca un’identità di squadra e la reazione dopo i gol subiti: l’Inter ha segnato il 2-0 dopo nemmeno due minuti. Ci sta perdere a San Siro ma non in questo modo: i 18mila abbonati e i tifosi che si recano allo stadio meritano di più».
Piatek non segna più e il Genoa entra ufficialmente in crisi. Pura coincidenza? «Il Pistolero non poteva continuare con la precedente media. Sono uno dei pochi a pensare che nove gol in undici partite siano tanti per un debuttante in Serie A. Contro il Milan non ha giocato la sua migliore partita, sì, ma non rendiamolo l’unico colpevole del momento negativo. Piatek è vittima della continuità di negatività che sta pervadendo il Genoa».
La gara con il Napoli sarà decisiva per Juric? «Non credo, penso che lo sarà il derby e forse non solo per lui: dopotutto Preziosi aveva la concreta possibilità di cacciarlo dopo un 5-0. A ogni modo, il Napoli sta attraversando un grande periodo di forma. Fossi in Juric baderei ad allestire una fase difensiva totale e a mettere Piatek e Kouamé in condizione di fare male agli avversari con la loro freddezza sotto porta e velocità».
Beppe Nuti | Alessandro Legnazzi
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