GRIFO D’ATTACCO – Genoa, l’assenza della Nord più pesante del rigore sbagliato

Ci vuole pazienza, sarà un campionato di rapide smentite

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Il giornalista Beppe Nuti, voce e volto storico delle emittenti radio-tv genovesi

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Il Parma passa a Genova con un secco 4-1. Il Genoa stecca la prima dopo la ripresa della Serie A. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti nella 166ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Brutto Genoa, brutto risultato: sconfitta meritata. «Il risultato e la prestazione portano i tifosi a vedere tutto sbagliato, tutto da rifare ma sarà un “torneo” di rapide smentite. Nessuno si aspettava un Genoa così indietro nella preparazione atletica e scarico a livello mentale. Non mi aspettavo nemmeno un Parma così arrembante, così in palla. Il Grifo deve resettare e recuperare in fretta perché non c’è tempo».

Secondo lei quanto ha pesato l’assenza di pubblico? «Più del rigore sbagliato da Criscito e intuito da Sepe. Dopo il gol di Iago Falque la Gradinata Nord avrebbe trascinato i rossoblù magari non alla vittoria ma certamente a un tentativo di rimonta tutto cuore e carattere. In queste condizioni non esiste più il fattore campo, spesso determinante per una squadra amata visceralmente come il Genoa».

Tra i rossoblù chi ha più deluso. «Hanno giocato male tutti, a parte Iago Falque e Behrami. Male Schöne, il regista non può camminare in campo e giocare senza verticalizzare. Mi hanno deluso anche Romero, Soumaoro e Masiello perché hanno regalato almeno due reti a difesa schierata. E poi un attacco lento e prevedibile con Favilli e Pandev. Ciò detto, non colpevolizzo mister Nicola già alla prima di questo nuovo “torneo” per la formazione iniziale».

Sabato al Rigamonti sarà una gara da dentro o fuori per il Brescia. «Giocheranno consapevoli di avere un solo risultato utile per risalire dall’ultimo posto. Per il Genoa si tratta della prima di quattro partite verità oltre a Spal, derby e Lecce. Nicola deve preparare il match con due soli allenamenti pieni e gestire le forze in un’ottica di progressività. Inoltre va approfondita la condizione di Criscito, uscito con un dolore all’adduttore».

Alessandro Legnazzi | Beppe Nuti

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