GRIFO D’ATTACCO – Dieci infortunati al Genoa, una formazione dall’uno all’undici

Il derby accende la passione di una città e anche la voglia di vincerlo

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Beppe Nuti, giornalista di Telenord

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La Juventus banchetta con pazienza contro il Genoa: all’Allianz Stadium di Torino è un 2-0 senza storia. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 240ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Ventisette tiri concessi, zero effettuati: la crisi è nei fatti. «Nel pugilato sarebbe stato un no contest a favore dei bianconeri, superiori sin dal principio. I dieci infortunati del Genoa possono allestire una formazione titolare, quasi dall’uno all’undici, purtroppo mister Shevchenko ha ereditato tale situazione e non può fare miracoli: Chiellini si è messo in tasca Ekuban mentre De Ligt ha sovrastato Bianchi. Per il resto, siamo alle solite: il centrocampo rossoblù, peraltro privo della luce in regia di Rovella, non ha una dorsale tecnica capace di supportare la squadra. Male Touré, spento Behrami che ha rischiato l’ammonizione su Dybala al pari di Locatelli».

Sirigu, salvatore di nome e di fatto. «Ha fatto cose eccezionali: dieci parate, record personale in carriera, e almeno quattro interventi decisivi, altrimenti il passivo sarebbe stato pesantissimo. Il portiere sardo non ha colpe sul gol da corner di Cuadrado, un grande crossatore che in tale occasione voleva metterla sul primo palo. In vita mia ho visto reti “olimpiche” – così chiamate a partire dal gol segnato nel 1924 dall’argentino Cesareo Onzari all’Uruguay, campione olimpico in carica – da Amarildo, Maradona, Rizzo e Delneri».

Il Genoa ha commesso meno falli della Juventus: l’inferiorità, oltreché tecnica, è stata anche di agonismo? «Per fare fallo bisogna prendere l’avversario… Perdonerete l’ironia, ma più che nell’agonismo il Genoa è stato inferiore nella capacità di contrastare un avversario che oltre alla qualità e alla tecnica ha messo in campo anche la fisicità per vincere la partita. La nota positiva, sforzandosi di trovarla all’interno di una crisi conclamata, è che il Grifo giunge al derby senza squalificati: Shevchenko può recuperare il febbricitante Badelj ma rischia di rinunciare a Hernani che ha terminato la partita con un adduttore dolorante».

Derby, la sola parola accende la passione di una città. «Accende anche la voglia di vincerlo. Abbiamo più volte detto che, salvo risultati miracolosi, nel presente ciclo di partite terribili il Genoa aveva solo due opportunità per andare a punti: in trasferta a Udine, e ci è riuscito rimediando uno 0-0, e contro la Sampdoria, che conferma D’Aversa ma solo per mancanza di opportunità, dunque il mister è esonerato di fatto. Per il Grifone, dietro cinque punti in classifica, perdere sarebbe un altro schiaffo alla tifoseria: serve mantenere la calma per focalizzarsi su un risultato al Ferraris».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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