Apre una magia di Destro, chiude Berardi: Sassuolo-Genoa termina con il punteggio di 1-1. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 245ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.
Il 2022 del Genoa inizia con un pareggio a Reggio Emilia. «La squadra di Shevchenko riparte dallo stesso risultato acquisito alla fine dell’anno scorso contro un’altra avversaria di precisa identità, che ama giocare a calcio. Tuttavia i rossoblù ripartono anche con gli stessi problemi, tolta forse la fase difensiva che appare in miglioramento (un solo gol concesso agli attacchi strutturati di Atalanta e Sassuolo). Nel primo tempo il Grifone non ha concesso niente ed ha trovato il vantaggio con il sublime gol di Mattia Destro, tacco alla Bettega al “Ragno Nero” Cudicini e ottavo centro stagionale; la ripresa, invece, è stata rinunciataria e finalizzata a portare a casa qualcosa».
Entriamo nel cuore dei principali problemi rossoblù. «Li intravedo segnatamente a centrocampo e in attacco. Ancora una volta hanno deluso sia Badelj che Hernani, entrambi privi di dinamismo e fuori condizione atletica: senza Rovella a dettare i tempi, il Genoa non ha fantasia nel reparto cardine del gioco. Convincente l’esordio dello svizzero Hefti, Cambiaso è un buonissimo giocatore ma tende a schiacciarsi sulla linea di difesa e ad abbassare il baricentro della squadra. L’assenza di qualità è un problema che si ripercuote sugli attaccanti che calciano poco, sono costretti ad agire distanti dalla porta avversaria e correre più del solito».
Che cosa si possono aspettare i tifosi genoani dal mercato? «Shevchenko è stato chiaro: il mister non detta i nomi a Spors bensì i ruoli e le caratteristiche degli uomini che sono più congeniali all’idea tattica di 4-3-3. Il general manager tedesco non può risolvere in una settimana lo sconquasso ereditato dalla precedente gestione: opererà con innesti oculati e con ulteriori scelte forti, sulla scia della messa in stato di fuori rosa di Maksimovic il quale ha più di venti giorni per cercarsi un altro club. Al Genoa serve gente motivata dalla voglia di giocare e non dall’intenzione di seguire le direttive economiche imposte dal proprio agente».
Genoa-Spezia, più di una partita. «É come un calcio di rigore concesso in extremis: serve freddezza, lucidità e l’adeguata forza mentale per superare la paura di perdere che è del tutto normale in una partita così pesante, così decisiva. Shevchenko avrà poco tempo per prepararla senza troppe soluzioni. I tifosi stiano vicini alla squadra anziché mugugnare all’assenza di bel gioco che mai si è visto negli ultimi sei anni: tutti al Ferraris, nei rispetto dei limiti imposti dalla pandemia».
Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti
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