Il Genoa di Blessin impatta 3-3 contro il Parma nella gara più bella che sinora si sia vista in Serie B. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 273ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.
Il pareggio è giusto? «No, può essere accettato: il Genoa avrebbe meritato miglior sorte sebbene non abbia ben amministrato i minuti finali di gara, a cominciare dal calcio d’angolo regalato (unica occasione pericolosa del secondo tempo del Parma) dal quale è nato il gol di Estevez, libero di battere verso Martinez. É sembrata una partita di Serie A: nel primo tempo il Genoa era più lungo del solito ma ciononostante ha segnato delle reti di migliore fattura rispetto ai ducali, squadra trascinata dai quattro uomini offensivi che ha dimostrato di valere i piani alti del torneo. Ancora male i rossoblù nella difesa delle palle inattive, grave punto dolente. Tuttavia, l’importante è che il Grifone mantenga nel tempo l’attuale media di due punti per partita».
Le sostituzioni di Blessin finiscono sotto critica. «Il tecnico preferisce cambiare ruolo per ruolo, senza alterare gli equilibri d’inizio partita. Ieri sera sarebbe stato più opportuno difendere il vantaggio, dopo aver provato a cercare il quarto gol, inserendo Galdames o Strootman al posto di Gudmundsson e piazzare Aramu a ridosso di Yeboah (subentrato con errori gravi che un attaccante non può commettere) per attaccare la profondità quando il Parma non aveva più brillantezza atletica. Non avrei o, comunque, avrei aspettato a togliere Coda ed Ekuban perché mi sembrava avessero ancora energie. Mister Blessin deve lavorare sulle opzioni di gioco a gara in corso, come il 3-5-2, per proteggere Martinez e il risultato».
Ecco il primo gol di Coda in campionato. «Ne aveva bisono, è il volto di un Genoa che si è calato al meglio nella battaglia della Serie B: Coda ci è riuscito alla quarta giornata, al pari dell’anno scorso con la maglia del Lecce quando alla fine della stagione si aggiudicò la classifica cannonieri. L’inizio di stagione del Grifone ci insegna che l’organico plasmato dal calciomercato è dotato di molti uomini in grado di segnare e di calciare bene (Jagiello, ad esempio): come insegnava Simoni è necessario che vadano in gol anche i centrocampisti e i difensori, Frendrup ed Hefti dopo Portanova a Venezia. L’importante è evitare egoismi».
Con quale modulo a Palermo? «L’assenza di Gudmundsson, tra i più positivi assieme a Frendrup ed Ekuban, è un’assenza pesante perché impone una riflessione tattica a Blessin. Il Genoa può passare al 4-3-1-2 con Aramu alle spalle di Ekuban, intoccabile dopo le ultime due prestazioni, e Coda: a centrocampo c’è più di una scelta. Ciò dimostra la profondità della rosa rossoblù che Blessin deve sfruttare dimostrando maggiore flessibilità tattica e apertura al cambiamento. La trasferta di Palermo non è uno snodo ma una tappa di una lunga corsa nella quale il Genoa avrà bisogno di tutti i membri dell’organico».
Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti
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