GRIFO D’ATTACCO – Ballardini, un uomo chiamato “Provvidenza”

Il mister del Genoa è l'autore di una grande impresa sportiva realizzata in cinque mesi

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Il giornalista Beppe Nuti, voce e volto storico delle emittenti radio-tv genovesi

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Il Genoa di mister Ballardini conquista l’ennesima salvezza. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 219ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Il Genoa è salvo: uomo copertina Davide Ballardini. «Chiamiamolo “Provvidenza”. I numeri contano nella vita: sotto Natale il Genoa era penultimo a sette punti, la salvezza arriva secondo me con ben più di due giornate d’anticipo (vedremo se la quota Benenvento si abbasserà ulteriormente). Ballardini ha avuto il merito di creare un gruppo che prima non c’era, vincere gli scontri diretti o, quantomeno, non perderli. É stato esaltato, poi criticato – anche da noi – poiché errare humanum est: ma il mister ha la qualità di restare impassibile dinanzi agli eventi, non scomporsi. Mi sono commosso nel vedere un uomo definito ingiustamente “scarso” realizzare in cinque mesi una grande impresa sportiva».

Come giudica il 2-0 di Bologna? «Inutile nascondere che in virtù della classifica parziale siano scese in campo due squadre con motivazioni differenti: lo spettacolo, segnatamente nel primo tempo, è stato di buon livello. Ciò premesso, però, non intacca il capolavoro tattico compiuto dall’allenatore del Genoa: difesa a quattro con Zappacosta – professionista esemplare e calciatore sublime che se non andrà all’Europeo mi rimangerò tutto quanto ho detto sul ct Mancini – a tutta fascia e Pandev dietro le punte. É il vero calcio di Ballardini, rimasto in soffitta a causa dell’assenza di terzini o esterni di centrocampo affidabili».

Che cosa si attende nell’immediato futuro? «Meno prestiti e scommesse, più giovani e qualche conferma tra gli attuali calciatori di maggiore valore o prospetto come Perin, Zappacosta, Strootman e Scamacca. L’anno prossimo non occorre costruire una squadra da Europa League giacché i costi sarebbero ingenti e il momento pandemico di contrazione delle entrate è nefasto: occorre, però, che il Genoa sterzi con decisione verso il centro-sinistra della classifica. A tal fine Preziosi può prendere spunto da quanto hanno costruito negli anni Atalanta e Sassuolo: con pazienza e competenza hanno valorizzato molti ragazzi, sconosciuti sino a qualche anno fa, e conseguito delle grosse soddisfazioni. Infine è compito delle memorie storiche rammentare a tutti, soprattutto alle nuove generazioni, gli anni difficili della permanente Serie B».

Il Genoa non può andare in vacanza per non alterare la corsa Champions e salvezza. «Concordo, sono certo che il Grifone affronterà con serenità Atalanta e Cagliari, squadre in lizza per opposti obiettivi, cercando di massimizzare ciò che la rosa può ancora offrire: non va dimenticato che il Genoa è allo stremo delle forze, in modo particolare in difesa dove la carta d’identità è impietosa. Sarebbe logico che Ballardini mischi le carte del mazzo. Nonostante la finale di Coppa Italia da lì a quattro giorni, Gasperini non può effettuare ampie rotazioni al Ferraris – i bergamaschi, tuttavia, non hanno riserve ma solo titolari che giocano meno di altri calciatori – poiché all’Atalanta manca qualche punto per la terza qualificazione consecutiva in Champions League».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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