Il Genoa di Prandelli non ferma il proprio cammino e nella delicata trasferta di Bologna racimola un punto che mantiene le dovute distanze dal fondo classifica. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, direttore artistico e responsabile dello sport di Antennablu, nella 115ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.
Come giudica il pareggio del Dall’Ara? «Mi sembra un punto intelligente guadagnato da Prandelli e dal Genoa. Il tecnico bresciano ha capito che la sua squadra non aveva la forza di vincere: così, come testimoniano le sostituzioni, ha preferito non rischiare un’eccessiva esposizione offensiva. L’1-1 finale non è un furto».
Invece, parlando dei singoli, chi l’ha convita di più? « L’errore in uscita di Radu, con la partecipazione della difesa, poteva costare caro: il romeno, però, si è riscattato con tre grandi parate nel secondo tempo. Una lode perché non si è demoralizzato e ha reagito da calciatore vero. Ottimo anche Lerager, non solo per il gol, e Radovanovic davanti alla difesa contro Soriano, un giocatore in salute. Senza playmaker e senza Bessa il fraseggio del Genoa ha poca qualità».
Prandelli sta plasmando il Genoa di settimana in settimana. «Mi piace il suo sano pragmatismo. In due mesi e mezzo ne ha passate tante ma sta facendo lo stesso percorso di Ballardini con tanti punti contro le squadre che inseguono il Genoa in classifica. Il mercato gli ha tolto Piatek ma Prandelli ha rimediato con sagacia tattica ed esperienza: per questo nelle prossime settimane mi aspetto qualche marcatura anche da Pandev e Favilli. Il Genoa, però, deve imparare a subire meno gol».
Domenica arriva la Lazio. E’ ottimista? «Si, il futuro mi sembra tranquillo, almeno fino a giugno. Un risultato positivo contro i biancocelesti, qualsiasi esso sia, permetterebbe di guardare con ambizione al centro classifica. Adesso, però, sarà importante dare continuità ai recenti risultati perché il mese di febbraio è decisivo per raggiungere l’obiettivo salvezza. Rientreranno dal primo minuto Romero (ieri si è sentita la sua assenza) e Rolon».
Beppe Nuti | Alessandro Legnazzi
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