Gravina: «Non possiamo più andare avanti così, la riforma del calcio è un passaggio obbligato»

Il presidente della Figc: «Entro il 30 giugno farò la prima proposta. Se non ci dovesse essere un riscontro convocherò un’assemblea straordinaria»

Gravina Figc
Il presidente Gravina (foto di figc.it)

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«La riforma del mondo del calcio è un’esigenza e un passaggio obbligato. I tempi sono molto stretti». Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, è stato molto chiaro: il pallone italiano va cambiato. Durante la sua visita nella sede della sede veneta della Federazione ha esposto la sua idea al riguardo con una possibile tempistica: «Ci sarà un Consiglio federale – si legge su Trivenetogoal.it – in cui chiederò una deroga di 30-60 giorni per partire nel 2022-2023. Non possiamo più andare avanti così, io farò entro quella data sicuramente una proposta».
Gravina è sceso in dettaglio: «La mia logica è una logica di sistema che preveda un ammortizzatore fra le diverse competizioni sportive e le categorie. La parola del semi professionismo di base non mi piace, ne conierò una di nuova. Lo stipendio medio di un giocatore di Lega Pro è di 30mila euro, con questo sistema creiamo dei disadattati sociali anche perché dopo la fine della carriera inizia un’altra vita. In Serie B abbiamo tre promozioni e quattro retrocessioni, c’è un turnover massiccio e tutti fanno un campionato per non retrocedere».

Per Gravina, occorrerà eliminare un meccanismo pericoloso: «Se retrocedi in Lega Pro su quattro società in tre falliscono. E’ possibile una cosa simile? Entro il 30 giugno farò la prima proposta. Se non ci dovesse essere un riscontro convocherò un’assemblea straordinaria».

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