“Gli Invincibili”: la struttura e il calendario del campionato 1922/23

Il calendario dei 28 incontri del Genoa e degli altri gironi, sino alla finale vittoriosa dei rossoblù contro la Lazio


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Struttura del Campionato Italiano 1922/1923

Nell’estate del 1921 si verificò nel calcio italiano una scissione tra un gruppo di società settentrionali e della Toscana in grado di allestire squadre di livello tecnico alto, che non volevano più partecipare a campionati divisi in varie fasi, che in quella iniziale accoglieva formazioni poco competitive, e un altro di sodalizi che volevano mantenere la precedente struttura. Il primo gruppo formò un campionato alternativo – a cui successivamente sarebbe stato dato riconoscimento ufficiale (infatti, al titolo nazionale vinto dalla Pro Vercelli è stata attribuita validità successivamente dopo la sua conquista) –, quello della Confederazione Calcistica Italiana, a cui aderirono anche le formazioni centromeridionali, mentre il secondo si mantenne nell’ortodossia dell’affiliazione alla Federazione Italiana Giuoco del Calcio, organizzando sia il Campionato Italiano, vinto dalla Novese, sia la prima edizione della Coppa Italia (la seconda si sarebbe disputata nella stagione agonistica 1935/1936), conquistata dal Vado.
Tra la Confederazione Calcistica Italiana e la Federazione Italiana Giuoco del Calcio intercorsero durante la stagione agonistica 1921/1922 per attuare la riunificazione lunghe trattative, che portarono al riassorbimento della prima organizzazione nella seconda, la quale riconobbe l’accesso diretto al successivo campionato, oltre a tutte le formazioni centromeridionali, a diciotto formazioni della Confederazione Calcistica Italiana e a dodici che erano rimaste fedeli ai ranghi federali (una di queste era la Pro Livorno, che nell’estate del 1922 venne assorbita dal Livorno, che aveva partecipato all’altro campionato), organizzando per le escluse un torneo di qualificazione, iniziato a luglio e terminato a settembre del 1922, tra formazioni settentrionali e della Toscana provenienti dai due campionati per ammettere altre sei squadre, che furono Brescia, Derthona, Internazionale, Pastore Torino, Rivarolese e Spezia.
Il Campionato 1922/1923 era diviso tra Lega del Nord (formata da squadre settentrionali e toscane) e Lega del Sud (formate da squadre delle Marche, del Lazio, della Campania, della Puglia e della Sicilia), la squadra vincente di ciascuna delle quali avrebbe affrontato l’altra formazione in un incontro di andata e uno di ritorno per aggiudicarsi il titolo nazionale. Nella Lega del Nord c’erano dodici squadre in ciascuno dei tre gironi, le vincenti dei quali si incontravano in un girone finale per determinare la formazione campione settentrionale e finalista nazionale; nella Lega del Sud le Marche fornivano un’unica squadra (che era l’Anconitana, unica partecipante) come la Sicilia, mentre il Lazio e la Campania due e la Puglia tre, le quali accedevano ai due gironi di semifinale (costituiti di quattro squadre ciascuno), i vincenti dei quali si affrontavano in un incontro di andata e uno di ritorno per determinare la squadra campione meridionale e finalista nazionale. Il titolo nazionale veniva assegnato al termine dell’incontro di ritorno tra le formazioni vincitrici della Lega del Nord e della Lega del Sud.

Stefano Massa

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