Gilardino non è il “capro espiatorio”: senza esterni non può fare miracoli

E sia chiaro: nessun altro allenatore che volesse prendere le redini di questa squadra potrà giocare sulle fasce. A gennaio il Genoa dovrà prendere giocatori per questo settore

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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Gila aveva detto prima della gara: «Li voglio brutti e sporchi». E’ stato accontentato. Brutti sicuramente. Sullo sporco sarà necessario che i giocatori si facciano una bella doccia purificatrice.
Comunque, al di là delle battute, bisogna affrontare con calma e giudizio questo “momento rossoblù” e cercare di trovare le soluzioni migliori.
Un primo dato: in trasferta, comunque, un punto (finora il Grifone non aveva ancora pareggiato) è meglio di niente. Serve, come si dice, a muovere la classifica. E poi attenzione a non cominciare a dire che Gila non va bene, che la squadra è sempre quella, che difficilmente si vedrà giocare bene, che certi giocatori rimangono dei misteri e altri sono fuori ruolo.
Purtroppo, anche questo campionato è nato con parecchie storture, dagli errori di Blessin a certi acquisti voluti solo da Spors, a malintesi all’interno dello staff; poi la cacciata di Blessin, le perplessità sul nuovo tecnico.
Si sa che il Genoa sulla carta ha una rosa molto più forte di tante altre avversarie, ma trova difficoltà a trovare la via del gol, proprio perché le difese avversarie si preparano ad affrontare il Grifone con l’obiettivo di non perdere.
E così il Genoa, che purtroppo continua a giocare con la cosiddetta e maledetta “densità” centrale, brutta abitudine inculcata da Blessin, non riesce a fare un tiro in porta né a creare qualche punizione dal limite.
Quale sarebbe la soluzione? Beh, giocare come si dice sulle ali, sugli esterni. Ma ali ed esterni la squadra non ne ha. E quindi anche il povero Gilardino non può che cercare soluzioni precarie, ma con i giocatori a disposizione non può creare qualcosa di nuovo. E sia chiaro: non lo potrà fare nessun altro allenatore che volesse prendere le redini di questa squadra.
Morale, se possiamo suggerire: a gennaio bisognerà cercare giocatori che si sgancino dalla “densità” centrale”, che agiscano sulle fasce, che permettano alle punte di spaziare meglio e trovare occasioni per il tiro.
Ormai questi giocatori, che individualmente sono certamente bravi e dotati, non vanno più bene, sono stantii attorno a un tipo di gioco che non è il loro. Attenzione quindi a non continuare a trovare il “capro espiatorio”: in questa situazione, miracoli non ne può fare. Non è lui, ma una generale involuzione del sistema che stenta a rimuoversi verso il meglio. Gila lo ha anche confermato: «Palla e possesso sono utili ad andare in verticale e per farlo bisogna muoversi sugli esterni». Già, ma se gli esterni non ci sono?
Ecco perché ora, sempre con Gilardino a disposizione, la società penserà a questi interventi tecnici, mettendo in moto i suoi “ricercatori” (o servizio scouting, come si dice attualmente) per trovare degli esterni puri, che cambino gioco e permettano maggiori possibilità offensive.
Frosinone e Bari saranno i prossimi avversari, niente male. Poi finalmente la pausa per le festività di fine anno: necessaria per schiarirsi le idee. Sperando di non vedere i rossoblù brutti e sporchi, ma belli, puliti e…vincitori.
Vittorio Sirianni

Gilardino Genoa
Gilardino guida l’allenamento (Foto Genoa Cfc Tanopress)
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