Giancarlo Abete a Radio 24: “Commissariare la Figc? Ho seri dubbi che si possa fare”

L'ex presidente federale risponde al presidente del Coni Malagò: "C'è incertezza al riguardo"


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“Quando ci fu l’eliminazione (della nazionale ai mondiali del Brasile n.d.r.)  la prima cosa fisiologica che avvenne fu che io andai negli spogliatoi e naturalmente incontrai Cesare Prandelli, che mi disse: ‘Guardi presidente, io avevo già maturato la decisione di dimettermi. Mi dimetto perché il progetto sportivo non si è realizzato”. Lui aveva due anni di contratto, legittimi perché aveva fatto un secondo posto agli Europei, e  un terzo posto alla Confederation Cup. Dico : ‘Guardi Prandelli, la comprendo, anch’io darò le mie dimissioni irrevocabili perché non voglio anzitutto che la Federazione sia sotto scacco, perché la Federazione anche in crisi è un grande patrimonio del nostro paese, e merita rispetto” Così Abete, racconta delle dimissioni di Prandelli dopo l’eliminazione della nazionale dai mondiali in Brasile nel 2014: “Volevo favorire un’assunzione di responsabilità del mondo del calcio, perché poi sembra che in questi tre anni e mezzo ci sia stato soltanto Tavecchio. Io ho votato ovviamente per le sue dimissioni, però il mondo del calcio è stato fatto da tantissimi protagonisti, c’è stato un ruolo anche importante del CONI, lo ha ricordato il presidente Malagò quando parlava dell’incontro a casa sua con Lippi proiettato all’individuazione del commissario tecnico”.

Gian Piero Ventura, ct dell'Italia (Foto Claudio Villa/Getty Images)
Gian Piero Ventura, ct dell’Italia (Foto Claudio Villa/Getty Images)

Alla domanda se Prandelli prese dei soldi per andarsene Abete risponde a Radio 24 “Assolutamente no” e spiega che rispetto al caso Ventura “C’è una differenza di gestione penso, perché, Ventura ha fatto un contratto di due anni, ed è giusto che a un certo punto, come avviene quando viene esonerato un allenatore, il contratto venga rispettato. Vale anche per un dirigente che ovviamente ha delle tutele nel momento in cui viene licenziato.” Giancarlo Abete poi aggiunge ai microfoni di Radio 24:  “Io penso che, non avendo raggiunto il risultato, anche se capisco che per la Federazione sarebbe stato più difficile, era sufficiente la sera stessa comunicare l’esonero di Ventura. Anche da un punto di vista di immagine, di tutte le problematiche che sono sorte, ne sarebbero sorte il 5%. Nessuno avrebbe più parlato degli aspetti di natura economica. Poi ognuno ha le sue garanzie. Diciamo che purtroppo il problema è che non c’è stata comunicazione successiva da parte dell’uno e dell’altro, ed è montato in maniera tale da determinare un vulnus e anche un’immagine negativa che si poteva comunque evitare”.

Cesare Prandelli (foto David Ramos/Getty Images)
Cesare Prandelli (foto David Ramos/Getty Images)
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