Genova, aggredito giovane arbitro in una partita di terza categoria: trauma cranico

Ennesimo fatto grave accaduto tra i dilettanti: direttore di gara colpito alla tempia

Benevento Genova Serie B Pallone
(foto di Marco Taddeo per Benevento Calcio)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Sono in preoccupante aumento gli episodi di violenza a danno dei direttori di gara di calcio dilettantesco ligure. Sabato a farne le spese è stato un giovane arbitro genovese il quale, a pochi minuti dal termine della partita di terza categoria tra Vecchio Castagna e Dinamo Santiago (con il risultato di 5-1) giocata a Quarto Alto, in Via dei Ciclamini, ha espulso un giocatore della formazione ospite – reo di bestemmia – scatenando le ire della panchina. Un calciatore della squadra di San Fruttuoso ha colpito alla tempia l’arbitro che è riuscito ugualmente a terminare la partita: in ospedale i medici gli hanno diagnosticato un trauma cranico e dieci giorni di prognosi. I famigliari spiegano a Pianetagenoa1893.net che il ragazzo arbitro di Genova è psicologicamente distrutto.

Lo scorso 14 marzo, stigmatizzando la preoccupante recrudescenza delle aggressioni ai direttori di gara, il presidente federale Gabriele Gravina aveva anticipato lo studio, di concerto con AIA, di una norma di contrasto da sottoporre al prossimo Consiglio Federale che preveda sanzioni ancora più severe, fino alla possibilità di punti di penalizzazione in classifica per la società cui appartiene il tesserato colpevole di violenza. «Chi tocca un arbitro dovrà uscire dal mondo del calcio. E quando ci sarà il coinvolgimento delle società, anche loro dovranno pagare. Sono pronto ad impugnare qualunque decisione della giustizia sportiva territoriale che non sia esemplare» ha spiegato Gravina.

Matteo Bassetti, direttore della clinica malattie infettive del San Martino di Genova ed ex arbitro, ha espresso via social la sua preoccupazione per l’escalation di violenza: «Tre episodi di vera violenza contro gli arbitri in Liguria rappresentano un fatto grave di fronte al quale non si può più girarsi dall’altra parte. In questo momento in Liguria e a Genova c’è un grave problema di violenza contro gli arbitri di calcio che va affrontato con urgenza nelle sede opportune. Ribadisco che con squalifiche anche lunghe non si risolve il problema. Un giocatore o un dirigente deve sapere che se colpisce un arbitro deve essere radiato per sempre dalla Federazione Italiana Gioco Calcio e avere un DASPO eterno per tutti gli stadi italiani. Non solo non giocare più, ma neanche assistere ad alcun partita di calcio organizzata sul territorio nazionale. La giustizia sportiva e, spesso anche quella ordinaria, sono troppo morbide su questi fatti gravissimi. Solo con il pugno duro si possono ottenere risultati. Ora ci vuole pugno durissimo con pene certe e lunghissime».

Come riporta l’AIA, dal 1° luglio 2022 ci sono stati 217 episodi di violenza sugli arbitri, contro i 144 registrati nello stesso periodo della precedente stagione, con aumento del 50,7%. Nel dettaglio sono anche cresciute le violenze gravi, passate da 45 a 74, ed i giorni di prognosi da 315 a 420. Delle 217 violenze totali, 135 sono state commesse da calciatori, 67 da dirigenti e 15 da estranei. In 11 situazioni ad essere vittime di tali atti sono stati arbitri donne. Le Regioni con il maggior numero di episodi risultano essere la Sicilia (32), la Lombardia (29), Toscana (27), Lazio (22), Piemonte (20), Campania (14) e Calabria (11). Le categorie in cui questi casi si sono verificati più frequentemente sono state: Seconda Categoria (51 episodi), Campionati Giovanili regionali e provinciali (45), Prima Categoria (27), Juniores (25), Terza Categoria (23), Calcio a 5 e Promozione (16).

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.