Genoa, un calcio alla sfortuna: e torna a crescere l’entusiasmo

Tre punti indubbiamente meritati contro l'Atalanta. Pillole di fiducia per l'operato di Prandelli che finora deve essere valutato positivamente

Romulo Criscito
Criscito e Romulo (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Il Genoa c’è. Il Grifone è uscito dal coma di tre mesi con una reazione d’orgoglio, originata dalla testa e finita nelle gambe di ogni calciatore. La squadra, una volta finita in mano a Prandelli, non è mai stata così equilibrata in campo. Eppure gli uomini sono sempre gli stessi, anzi, nuovi, se viene considerato Rolon e il rigenerato Hiljemark. Lo svedese contro l’Atalanta ha ricordato il vecchio Rincon, per intensità ed efficacia nei contrasti. C’è aria di pulito con Prandelli, una piacevole sensazione che il Popolo rossoblù meritava dopo parecchi mesi magmatici tra dirigenza e panchina.

Il Genoa c’è e l’ha dimostrato più volte contro l’Atalanta. In campo si è visto un Grifo tonico, duro da perforare e da mettere alle corde con il gioco di Gasperini. Insomma, un Genoa reattivo a ogni evento negativo: dopo il rigore parato da Radu e il palo di Gomez sono state costruite due occasioni (Hiljemark e Piatek) e il gol del vantaggio; dopo il pareggio di Zapata – pugnetto verso la Nord sgradito a Biraschi – è arrivata la marcatura di Lazovic. Per non parlare dei minuti conclusivi, tutti di fattura rossoblù. Il Genoa ha avuto il merito di resistere all’impeto della squadra di Gasperini che è andata a vampate nei quasi cento minuti di gara.

Tre punti indubbiamente meritati. Pillole di fiducia per l’operato di Prandelli che finora deve essere valutato positivamente: le critiche nasceranno al termine della luna di miele. Una vittoria che ci voleva, un successo che forse ha dato una calcio alla sfortuna e agli episodi che hanno minato gli ultimi tre mesi rossoblù. Il Genoa è uscito dal coma e con esso pure l’entusiasmo inizia ad emanciparsi dal pessimismo. I rossoblù possono dare un senso compiuto alla propria stagione con un grande girone di ritorno. Il Genoa c’è.

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