Genoa, si volta pagina: il primo obiettivo è riconquistare i tifosi

Il Fondo apre gratuitamente il Ferraris contro il Verona. Blazquez: «Una piccola sorpresa per voi»

Gradinata Nord Genoa
La Nord (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Il primo Comandamento del calcio recita: ama i tifosi. Il Fondo, la nuova entità che ha acquistato il Genoa – straniero ottant’anni dopo l’argentino Culiolo, il presidente carbonifero che vinse l’ultimo trofeo nel 1937 – ha deciso di onorare quelli rossoblù aprendo gratuitamente il Ferraris per la gara con il Verona. Sarà il debutto della nuova proprietà, si spera sempre presente allo stadio, nonché il varo di un nuovo corso che, ai suoi primi attimi di vita, avrà molti componenti della precedente gestione giacché Enrico Preziosi resterà come membro del cda e Alessandro Zarbano amministratore delegato. In attesa di conoscere il nome del nuovo presidente, che i neo arrivati americani vorrebbero genovese e genoano come da tradizione e come non accade dai tempi immemori di Scerni, sembra spirare un nuovo vento sul Genoa che dovrebbe condurre, salvo manimàn, a un lento recupero del legame con la tifoseria.

Con una mossa sagace che nessuno era pronto ad aspettare considerata l’astronomica distanza scavata negli anni tra la società e il popolo del Genoa, i tifosi tornano al centro delle politiche del Grifone il quale, come insegna la lezione sportiva tratta dalla pandemia, ha patito le pene dell’inferno con lo stadio vuoto, o quasi. La mano tesa al pubblico genoano, esibita peraltro con un apprezzabile italiano fluente, è di Andres Blazquez, fisico e ingegnere elettrico che nel Fondo con sede a Miami assolve il compito di coadiuvare la gestione degli investimenti dello sport: «La partita sarà gratuita, nei limiti d’accesso imposti dal Covid. É una piccola sorpresa: speriamo di darne altre in futuro». Al suo fianco Juan Arciniegas, ingegnere gestionale (cultore di arte e di storia francese) con un passato nelle banche, attuale amministratore delegato alla supervisione degli investimenti sportivi, media e intrattenimento di 777 Partners: «Vi aspettiamo. Forza Genoa!».

Il vecchio botteghino misurerà la risposta dei tifosi rossoblù, ed eventualmente della Gradinata Nord sinora rimasta fuori dallo stadio, chiamati da Zio Sam – tra zii può essere amore a prima vista – alla mezza adunata per i tre punti e per dare una sistemata alla classifica. La spinta dei genoani, talvolta distaccati per scoramento ma mai disinnamorati della maglia, aiuta se la squadra in campo è credibile e nell’attuale momento di transizione, che durerà altri mesi prima di vedere all’opera la versione del Genoa d’America, mister Ballardini è l’unica garanzia per non sbagliare una stagione che si preannuncia tosta e per niente scontata. Il Fondo ha piazzato la prima mossa giusta nel giorno del compleanno di Bruce Springsteen, il patriota-cantautore: il Genoa deve riscoprire proprio quel senso di fiero patriottismo che è andato a frantumarsi nel corso dell’ultimo decennio. L’unico modo per riuscirci è riavvicinarsi passo dopo passo ai tifosi e amarli. Come recita il primo Comandamento del calcio.

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