Si avvicina a grandi passi la fine di giugno. Il 30 non sarà la fine solo del primo mese di mercato ma altresì il termine di molti contratti in scadenza. Nel Genoa sono nove: Taarabt (scade l’improduttivo prestito di diciotto mesi dal Benfica), Gentiletti, Brivio, Veloso, Cofie, Rigoni, Rosi, Rossi e Zima. Un terzo di rosa che passa ai saluti, salvo clamorosi ribaltoni. Gli otto svincolati saranno padroni del proprio futuro potendo scegliere qualsiasi squadra con cui firmare. Rigoni, ad esempio, e Rosi piacciono a diverse squadre e non avranno difficoltà a trovare un nuovo datore di lavoro.
Preziosi pensa soprattutto a sfoltire una rosa che già dai tempi di Juric prevedeva oltre trenta giocatori. Con un numero così alto diventa impossibile svolgere esercizi allenanti durante la settimana. Ballardini è stato un pò più fortunato con il mercato di gennaio. Dagli otto svincolati il patron del Genoa avrà un risparmio netto di 4,7 milioni di euro (5,3 se Ivan Juric – 0,6 mln – accettasse finalmente una squadra): una bella sforbiciata al monte ingaggi che nell’ultima stagione variava tra i 26/27 milioni. Gli stipendi sono spese da onorare con puntualità – come è sempre accaduto con l’attuale gestione – altrimenti le stringenti regole del NOIF conducono a punti di penalità.
Un Grifo a dieta dimagrante, quindi. Nove giocatori in meno in rosa, nessuno imprescindibile va detto. Nove contratti in meno sulle spalle della proprietà, che al netto della tassazione italiana portano a un risparmio lordo di quasi dieci milioni di euro. Il più oneroso è quello di Taarabt (1), a seguire Veloso e Gentiletti (0,8 ciascuno), Cofie e Rigoni (0,5), Brivio (0,4 senza mai scendere in campo), Rosi (0,35), Zima (0,2) e Giuseppe Rossi (0,15 spalmati sui cinque mesi di permanenza). Ossigeno puro che concederà maggiore disinvoltura di mercato. Il Genoa non può permettersi un’altra rosa con più di trenta calciatori a libro paga. Si avvicina a grandi passi la fine non solo del primo mese di mercato.