Il Genoa ha in pugno l’erede di Piatek? O è Favilli?

Il Grifone punta a valorizzare l'attaccante scuola Juventus

Piatek Favilli Genoa
Piatek e Favilli in allenamento (Foto Genoa cfc Tanopress)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

In un mercato così fermo, tanto che solo il Genoa ruba la scena, è lecito porsi degli interrogativi sul futuro rossoblù. Piatek è ormai destinato al Milan: la fumata bianca è attesa nelle ventiquattro ore dopo “la partita di Figaro”, quella del lunedì, tradizionale giorno di chiusura dei barbieri. Un’attesa simile a un conclave, con lunghi scrutini caratterizzati da un filo conduttore: se Piatek entrava papa, usciva cardinale. Extra omnes. Ieri, però, le parti si sono sensibilmente avvicinate ma è ancora presto per parlare di chiusura. Stretta di mano sì, intesa di massima, pure: ma fino a martedì Piatek non si sposterà da Genova.

Preziosi vuole generare una plusvalenza di almeno trenta milioni di euro con la cessione del Pistolero. Denaro fresco, impossibile da rifiutare con le ferree regole del calcio orientate verso l’equilibrio finanziario. Con un’importante precisazione: ogni club del mondo spalma su due, tre esercizi il pagamento di un calciatore. Se così non fosse, se quindi valesse il famigerato “voglio tutto e subito”, non esisterebbero le clausole risolutorie nei contratti. Due capitoli in meno di diritto civile, per la gioia di chi studia giurisprudenza. Il prezzo lo fa il mercato, Preziosi fissa invece un minimale. Che prezzo avrebbe avuto Piatek se oltre al Milan si fossero accodati altri club? Non esistono aste nel calcio.

Ma c’è un interrogativo di campo nell’irrefrenabile vortice del mercato. Chi sarà l’erede di Piatek? Il Grifone, è certo, sta addocchiando un altro profilo polacco con Karol Swiderski del Jagiellonia e Mariusz Stepinski del Chievo Verona: ma, rispettivamente, Paok Salonicco e Parma sono in vantaggio. Andrea Favilli è l’uomo giusto? Sì, ha un potenziale enorme e se la salute tornerà a sorridergli può reggere il peso dell’eredità del Pistolero. E forse fare meglio: sicuri che l’affinità con Kouamé non possa essere migliore? In un mercato così fermo, tanto che solo il Genoa ruba la scena, è lecito porsi degli interrogativi sul futuro rossoblù.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.