Genoa: primo, vincere con Napoli e Bologna, poi il fato deciderà

E' necessario per il Grifone conquistare sei punti e poi aspettare i risultati delle altre cinque squadre coinvolte nella lotta salvezza

Badelj Gudmundsson Genoa
Badelj e Albert Gudmundsson (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Primo: vincere contro Napoli e Bologna. E poi? Poi si vedrà: non c’è altro da fare. Sembra un arrendersi al destino “cinico e baro”, ma in realtà la strada per la salvezza del Genoa ha (purtroppo) due presupposti: non soltanto quello di incamerare sei punti, ma anche quello di dipendere dai risultati delle altre cinque squadre convolte nella zona pericolosa per la classifica. Un mix davvero micidiale, che assume i contorni di un “thrilling” alla Hitchcock: due vittorie potrebbero non bastare.

Veniamo alle due gare che dovrà affrontare il Grifone. Sulla carta, il Napoli non avrebbe grandi motivazioni: il terzo posto è conquistato con la conseguente qualificazione alla Champions League, considerati i quattro punti di vantaggio sulla Juventus più il vantaggio negli scontri diretti. I bianconeri hanno anche il calendario peggiore dovendo incontrare la Lazio in casa e la Fiorentina in trasferta, due squadre impegnate nella rincorsa alle posizioni che danno l’accesso all’Europa League. Il Bologna, ormai salvo, potrebbe non impegnarsi alla morte al Ferraris nell’ultima giornata. Ma proprio i felsinei hanno fatto comprendere che non bisogna pensare ad avversari “arrendevoli” nelle ultime giornate, perdendo 4-3 a Venezia dopo una dura battaglia. Dunque, i rossoblù dovranno scendere al “Diego Armando Maradona” con la massima concentrazione, dimenticando ciò che accadde in quell’ultima giornata del campionato 1981-82: la situazione era completamente differente rispetto a quella attuale. Era, appunto, l’ultima gara: si scatenò il tifo e la simpatia per il Genoa da parte napoletana, poiché il pareggio avrebbe condannato il Milan (in vantaggio 2-3 a Cesena) alla retrocessione. E pari fu: arrivò il 2-2 di Faccenda consegnato alla storia. E’ vero che nella storia esistono, per dirla con Giambattista Vico (ironia della sorte: filosofo e giurista napoletano), i “corsi e ricorsi storici”: ma gli uomini di Blessin dovranno svolgere la propria gara nello stadio di Fuorigrotta, così come al Ferraris contro il Bologna. Niente illusioni, nessuno regala nulla: è la regola non scritta del calcio.

Blessin Genoa
Mister Blessin (foto Genoa cfc Tanopress)

Se il Genoa dovesse raggiungere quota 34 punti, contemporaneamente dovrebbe accadere il crollo delle dirette concorrenti. Dovrebbe accadere che la Sampdoria oppure lo Spezia non conquistino punti nelle ultime due partite; o che la Salernitana racimoli soltanto due punti; oppure che il Cagliari ne conquisti soltanto tre, mentre il Venezia dovrebbe restare ultimo. Un duello finale, come quello dell’Eneide tra Enea e Turno, con la bilancia del fato che penderà verso il primo: e sarà il fato a decidere il destino del Grifone.

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