Genoa Primavera: che stagione per Bianchi, Rovella e Cleonise

Il capitano rossoblù ha conquistato il titolo di secondo marcatore di Primavera 1 grazie ai suoi 13 gol in 13 partite. Rovella e Cleonise hanno esordito in Serie A

Genoa Primavera Sampdoria-Genoa
La Primavera 2019-2020 (foto di Genoa CFC Tanopress)

Il campionato Primavera 1 si è dunque concluso ieri ufficialmente. Dopo settimane di indecisione, la Lega ha reso nota la sua scelta attraverso un comunicato. Con sole ventidue partite giocate, il Genoa di mister Chiappino vede terminare la stagione al sesto posto in classifica e in piena zona play-off con 9 vittorie, 4 pareggi e 8 sconfitte. Un risultato frutto della grandissima abilità del tecnico genovese, che ha dimostrato ancora una volta di conoscere bene la categoria e di saper tirar fuori il meglio dai propri ragazzi. Dopo la scorsa stagione, altalenante e terminata con la retrocessione ai play-out per mano dell’Empoli e il ripescaggio in Primavera 1 in seguito alla rovinosa caduta in Serie D del Palermo, la formazione rossoblù ripartiva certamente sfavorita e con l’unico obiettivo di non ripetere quanto fatto l’anno precedente.
La rinascita del Genoa è iniziata con le conferme dei veterani. Tra questi capitan Bianchi, Piccardo, Masini, Rovella e Gasco. Poi gli innesti derivati da una campagna acquisti che ha portato a giocare sotto la Lanterna profili di grande interesse come Kallon, Eboa e Gonçalves.
La prima parte del campionato vede la formazione di mister Chiappino in formato schiacciasassi. Una corazzata quasi impossibile da battere, capace di collezionare 20 punti in nove gare disputate, realizzando 22 gol e subendone 12. Solo la Roma di De Rossi era stata capace di imporsi durante quella cavalcata, sconfiggendo i grifoncini tra le mura domestiche con un sonoro 4-1. Un incidente di percorso che non solo è costato ai ragazzi l’imbattibilità, ma vede loro perdere per il resto della stagione, a causa di un infortunio al perone, Yayah Kallon: una pedina fondamentale per le manovre d’attacco della squadra di mister Chiappino. Veloce, forte del dribbling e dotato di grande tecnica. Parallelamente ha avuto luogo la Coppa, proseguita a fatica fino agli ottavi di finale, dopo i successi con Empoli ed Entella, con la sconfitta nei tempi supplementari contro la Fiorentina. In quella gara si aggiunge alla lista degli infortunati anche Flavio Bianchi, obbligato a stare ai box per lo stesso problema del compagno di reparto. Per la punta rossoblù il recupero è però minore e, dopo circa due mesi di fermo, torna in campo nella ripresa di Genoa-Atalanta, finita 0-3 per gli orobici. Per vederlo tornare al gol bisogna aspettare la gara vinta 1-4 contro i pari età della Lazio, dove va a segno dopo essere subentrato a Moro all’80’.
Il triplice fischio della gara di Bologna del 30 novembre segna la fine del periodo d’oro della Primavera genoana e l’inizio di una flessione che la fa precipitare dal vertice della classifica fino al sesto posto. Da quel giorno mister Chiappino e ragazzi si mostrano snaturati, privi di qualsiasi fiducia in loro stessi. Come se si fossero dimenticati come si vince e raccolgono solo 5 punti in 9 gare. La squadra gira, fa buon gioco, si rende pericolosa in diverse occasioni, ma al momento del tiro di mostra sempre timida e spreca palle gol su palle gol. Viene punita nei pochi, fatali errori che compie. Condizione che prosegue fino alla gara casalinga vinta 3-0 contro il Chievo Verona il 16 febbraio. Dopo, le ultime due sfide disputate: la sconfitta in trasferta per 3-0 con l’Inter terza e la vittoria in rimonta, sempre lontano da casa contro la quarta potenza Juventus grazie al gol in extremis di Buonavoglia.Con una media totale pari a 1,4 punti a partita, i ragazzi di mister Chiappino hanno dimostrato di essere più difficili da battere tra le mura del centro sportivo di Begato 9, dove, con 5 vittorie, 1 pareggio e 3 sconfitte, hanno realizzato una media di 1,75 punti con 16 gol fatti e 15 subiti; in trasferta il rendimento cala, mostrando una media di 1,25 punti su 12 partite giocate di cui 4 vinte, 3 pareggiate e 5 perse. Migliora, invece, la differenza reti, con 20 gol realizzati e 18 incassati.Da incorniciare la stagione di Flavio Bianchi. Reduce dalla delusione della retrocessione, con la quale ha terminato la scorsa stagione con 11 reti e 3 assist in 30 gare disputate, stando in campo per 2.451 minuti, il capitano rossoblù è riuscito a riscattarsi, prendendo sulle spalle l’intera squadra. In meno della metà delle gare disputate nel campionato passato, Bianchi, nonostante un infortunio al perone che l’ha tenuto fermo per due mesi, è riuscito a conquistare il titolo di secondo marcatore di Primavera 1 realizzando 13 gol in 13 partite di campionato e giocando per appena 1,001 minuti. Una media (1 gol ogni 77′) che se proseguita, gli avrebbe garantito con molta probabilità il posto di primo della classe.

Da ricordare è poi la stagione di Nicolò Rovella e di Denilho Cleonise. Il primo di ruolo mediano, il secondo ala sinistra, adattabile anche al lato destro in caso di necessità. Tra i due, il più utilizzato da mister Chiappino è stato senza dubbio Rovella. Sceso in campo 15 volte su 22, il centrocampista rossoblù ha collezionato 3 assist in 1,203 minuti giocati. Tre partite in meno, invece, per Cleonise che ha totalizzato 4 assist con soli 588 minuti. Ma più che il rendimento con la Primavera, quest’anno è da ricordare per le rispettive convocazioni in prima squadra. Il nazionale dell’Italia under 19 ha avuto modo di seguire i grandi nelle gare in casa contro Sampdoria e Lazio e in trasferta contro Roma, Lecce e Inter, scendendo in campo per 28 minuti contro quest’ultima. Maggiori occasioni per l’attaccante con passaporto olandese, il quale, seguendo la prima squadra dall’11esima giornata fino alla 17esima, ha calcato il terreno di gioco contro Napoli, Spal, Sampdoria e Inter, collezionando 43 minuti.
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