Genoa oltre la tattica: contro la Juventus per l’impresa

La prestazione maiuscola contro i sette volte campioni d'Italia è possibile solo con l'impiego di 11+3 giocatori

Genoa
Genoa sotto la Nord (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Le disquisizioni tattiche vanno lasciate a chi di dovere. E, generalmente, questo non è un ambito dove i media si muovono con disinvoltura. Il Genoa, chiamato all’impresa contro la Juventus, potrebbe giocare con tre mediani di ruolo, di cui uno (Lerager) spalmato sulla fascia, oppure due interni. Stop. Ai tifosi, a chi accorre allo stadio – una volta tanto gremito al di là del derby – importa vedere altro. Conta il gesto tecnico, la corsa in più in soccorso del compagno che strappa spontaneamente gli applausi, il controllo che condiziona la conclusione.

Entrare al Ferraris senza conoscere il cognome e il voto dell’arbitro è una sana consuetudine mutuabile dall’Inghilterra. Entrare al Ferraris senza conoscere la probabile formazione, i ballottaggi, chi sale e chi scende, è una altrettanto sana consuetudine mutuabile dalla storia del tifo genoano. Spingere il Genoa per novanta(cinque) minuti, a prescindere dai giocatori: questa è la missione che dovranno completare gli oltre venticinquemila di Marassi. La Juventus non ha vinto solo tre partite in tutto il campionato, una di queste proprio con il Grifo: sono numeri strabilianti ma che non devono impressionare poiché ogni squadra mimetizza un punto debole.

Gli uomini di Allegri soffrono gli avversari che pressano a uomo in ogni zona del campo. La Juve, in Italia, domina con l’esuberanza fisica e chiude le partite grazie alla tecnica individuale di solisti come Ronaldo, Dybala, Bernardeschi e altri. Il Genoa deve soffocare la Signora: è l’unico modo per fare risultato. Con quali uomini possa riuscirci è un dettaglio deputabile al solo Prandelli, che stilerà la formazione di partenza dopo la rifinitura di oggi. Undici più tre, perché la prestazione maiuscola contro i sette volte campioni d’Italia è possibile solo con l’impiego di quattordici giocatori. Non importa chi siano e come essi occuperanno il campo. Le disquisizioni tattiche vanno lasciate a chi di dovere.

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