Genoa, meno dieci al termine: Salernitana e Spezia gli “alleati” salvezza

Didi Nicola e Thiago Motta affronteranno in casa le dirette concorrenti Venezia e Cagliari

Genoa Ostigard
La squadra a Pegli, Ostigard accovacciato (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Meno dieci al traguardo. Pronti, si parte: sarà un epilogo di stagione da vivere con le palpitazioni massime, come insegna la mai banale storia del Genoa. Il curvone della Serie A è appena iniziato e dopo l’ultima sosta del campionato essa condurrà alla volata finale. Il Genoa seguita a sperare nella salvezza, come ha confermato il presidente Zangrillo, e fa bene perché arrivati a questo punto l’aritmetica non condanna nessuno, compresi i rossoblù seppur reduci da due pareggi infelici con Udinese ed Empoli; con mister Blessin la squadra ha raccolto sei pareggi consecutivi che hanno eroso due punti al Venezia ma allentato di tre lunghezze la distanza dal Cagliari. Il Genoa dovrà fare la corsa proprio su Venezia e Cagliari e sperare che precipiti una tra Spezia e Sampdoria, con il derby dirimente al primo maggio: infatti, dopo la stracittadina i blucerchiati hanno il calendario peggiore tra le retrocedende.

A partire da aprile non ci saranno alleanze ma un reciproco, silente e assolutamente legittimo calcolo degli interessi derivanti dagli scontri diretti che, sulla carta, intimano al Genoa di “tifare” per Salernitana e Spezia, dunque per Didi Nicola e Thiago Motta. Entrambe affronteranno all’Arechi e al Picco Venezia e Cagliari, dunque possono scongiurare fughe in avanti, e nelle prossime tre uscite saranno gli aquilotti a dare una fisionomia più nitida alla quota salvezza che, allo stato attuale, si aggira tra i trentaquattro e i trentacinque punti finali. I recuperi delle gare rinviate per i contagi Covid a causa dei nefasti interventi delle Asl territoriali – siano per sempre maledetti – saranno le variabili incontrollabili del post Nazionali non avendo al momento un quadro chiaro della situazione in divenire: ciononostante l’irriducibile presidente federale Gravina si perde nel bieco populismo («Pronti ad ospitare in Italia il campionato ucraino»), al pari della Fifa, sebbene non sappia quando e come incastrare quattro recuperi di Serie A.

Il Genoa ha un calendario impervio ma da affrontare prevalentemente al Ferraris con la spinta del Popolo rossoblù che ha già fatto la differenza altrimenti la squadra sarebbe ultima e senza più un bricolo di speranza, come lasciato intendere da Hefti; con Zanetti in odore di esonero, il Venezia ha un percorso in salita in trasferta poiché giocherà due volte all’Olimpico, contro la Lazio e la Roma in lotta per posizionamenti che contano, e sempre oltre Laguna affronterà Spezia, Fiorentina e Juventus; da ultimo, il Cagliari ha la strega in Sardegna giacché Milan, Juventus, Sassuolo, Hellas Verona ed Inter (appena due su cinque saranno senza stimoli) faranno capolino sull’isola, tuttavia la squadra di Mazzarri può sferrare lo scatto decisivo se nelle ultime due trasferte batterà Salernitana e Venezia. Le solite squadre citate, tutto torna. Meno dieci al traguardo. Pronti, si parte.

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