Genoa, l’anticipo del paracadute come mossa disperata per la salvezza

Il gm Spors avrà un ruolo fondamentale nella prossima scelta tecnica

Spors Genoa
Il gm Johannes Spors (foto di Genoa CFC Tanopress)

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La holding 777 Partners ha solo un modo per scacciare lo spettro della Serie B con il quale ciascun genoano conviveva ben prima dell’onesta ammissione pubblica del presidente Zangrillo: anticipare il capitale del paracadute, l’unica garanzia di cui è portatrice la retrocessione. Militando da molti anni in A il Genoa ricadrebbe nella fascia più alta, quella dei venticinque milioni di euro, cui aggiungere un paio di milioni relativi al piazzamento al termine del campionato: 40% saldato il giorno successivo l’ultima gara del campionato, 60% entro due settimane dalla disputa della prima gara ufficiale della nuova stagione. Iniettare nell’organico rossoblù grossomodo trenta milioni di rinforzi a gennaio sarebbe come un grido di battaglia per la salvezza e altresì un piccolo incoraggiamento alla piazza che oggi vive uno sprofondo depressivo poiché le avversarie vincono, la classifica langue e l’effetto luna di miele dopo il cambio societario è durato un centinaio di giorni.

Con la crisi aperta dallo Spezia dopo due pareggi incoraggianti, contro avversarie che hanno segnato undici gol nell’ultima giornata, le attribuzioni del potere in casa Genoa saranno più chiare: che cosa e a chi. A differenza di Preziosi, capace di imperversare nello spogliatoio dopo una sconfitta, Zangrillo è più riflessivo e non può esonerare gli allenatori poiché tale prerogativa, in Italia tradizionalmente presidenziale, spetta a Spors e alla proprietà americana (Arciniegas, Wander e Blazquez) che con la scelta altisonante di Shevchenko, effettuata prima dell’ingaggio del general manager tedesco, pare abbia commesso il primo errore da praticante che può costare carissimo. La salvezza del Grifone passerà dalla prossima scelta dirigenziale: confermare a sorpresa il tecnico ucraino, rinunciando ad abiurare alle proprie convinzioni dopo appena due mesi, oppure cambiare allenatore guardando al passato o a una scelta inedita, purché non inaudita. Fino a poco tempo fa 777 Partners sarebbe andato ovunque con l’allievo di Lobanovsky in panchina, ora la convinzione è meno granitica.

Purtroppo la Coppa Italia di mezzo complica la riuscita del piano di morbida separazione consensuale che potrebbe attuarsi immediatamente dopo Milan-Genoa, alla stregua del precedente di Ballardini a Empoli: guadagnare tempo è l’unica ragione per affrontare l’ottavo della dannata competizione, che ancora una volta non tradisce la natura di lupam inter pastores, con un quasi ex allenatore per di più in isolamento. La situazione è complicata anche dalle recenti defezioni tra infortuni e nuovi casi di positività, pertanto l’acclarata emergenza e la mancanza di esperienza calcistica diretta di gran parte delle nuove componenti societarie lascia presagire che Spors avrà ben più di un ruolo d’indirizzo nella scelta tecnica: sarà il propulsore sottomarino del cambiamento come della conservazione. Nel 2018 all’Amburgo, quaranta giorni dopo essere diventato capo delle risorse umane, suggerì al ds Beiersdorfer di esonerare Hollerbach: meglio che i genoani non vadano a documentarsi sul finale di stagione.

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