Genoa, dopo Sassuolo è necessario imparare l’arte di arrangiarsi

Ballardini ha molte colpe dopo Reggio ma un allenatore non può prevedere l'imponderabile. In tal caso deve emergere la personalità dei senatori

Genoa
Gol Genoa (foto Genoa cfc Tanopress)

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A memoria nella recente storia del Genoa solo due allenatori riuscivano a dare una quantità superiore d’informazioni sull’avversario. Erano Franco Scoglio e Gian Piero Gasperini. Vere e proprie ram da un terabyte, i due sono stati indubbi nozionisti. Chiedete a chiunque sia stato allenato da loro, tutti saranno concordi: con il Professore e con il Gasp scendevi sempre in campo conoscendo tutto della squadra dall’altra parte del campo. Maniacalità? Un disturbo ossessivo-compulsivo? O più semplicemente professionalità portata all’estremo? Scoglio e Gasperini, però, come ogni altro allenatore non sono mai riusciti in un frangente: prevedere tutto a tavolino.

L’arte dell’arrangiarsi è importante per uno sportivo, e per un calciatore in modo particolare. Si corre e si gioca con i piedi, a calcio, su un campo vasto, contro altri undici avversari. Ci sono i contrasti, le scivolate, la rotazione del pallone e l’irregolarità del campo (soprattutto in Serie A). Variabili indipendenti per qualsiasi squadra. Eppure, in questi giorni di sosta capitata al momento sbagliato, Davide Ballardini è imputato di qualsiasi cosa: come se dalla panchina, da solo, avesse potuto fermare il Sassuolo. Il problema, invece, è che in campo i suoi uomini non si sono arrangiati, poiché è fuor dubbio che durante la settimana a Pegli non si sia lavorato sul ribaltare un improvviso 5-1.

Ballardini ha sbagliato, e molto. Fin dalla conferenza stampa, quando ironicamente, alla domanda di un non scriba sull’inferiorità numerica a centrocampo, rispondeva sorridendo: «Saremo in balìa dell’avversario…». Così è stato, ahilui. Ma di un capo d’imputazione, il tecnico di Ravenna, deve essere sgravato: le sostituzioni, tutte tese a limare lo svantaggio accumulato in mezz’ora (e i suoi errori). Nel mentre, però, i senatori non si sono arrangiati ad esempio richiamando i più giovani qualche metro indietro per accorciare una squadra lunga come una pista d’atterraggio. Ci sono allenatori che installano continuamente delle enciclopedie nella testa dei giocatori sulle caratteristiche dell’avversario: in caso contrario, o nell’imponderabile, deve emergere l’arte di arrangiarsi.

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