Genoa, i due equivoci tattici: tanto lavoro per Ballardini

Come si deve comportare la difesa rossoblù? Perché il Grifone soffre a partita in corso i cambi tattici dell'avversario?

Ballardini Genoa
Mister Ballardini (foto di Genoa CFC Tanopress)

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La vittoria con il Bologna era necessaria ma non va enfatizzata oltremodo. Il Genoa ha dimostrato che deve ancora trovare la formula giusta per stare meglio in campo. Dall’altra parte, in tutta onestà, c’era la peggiore squadra del momento in Serie A, assieme al Frosinone. Il Grifone va aspettato e giudicato definitivamente a metà ottobre, durante la seconda sosta Nazionali: solo in quel momento si potrà capire se la stagione sarà in salita o in discesa. Ci vuole equilibrio di giudizio e memoria: pure Juric, e non troppo tempo fa, partì meravigliosamente prima di liquefarsi a dicembre.

Ci sono almeno due equivoci che Ballardini deve risolvere. Due perplessità superabili con il nuovo/vecchio 3-5-2, redditizio l’anno scorso con una squadra impaurita e povera tecnicamente: a maggior ragione può esserlo quest’anno.

Il primo equivoco è relativo alla difesa, ossia a come si deve comportare la linea rossoblù. Il leader è Spolli, pochi dubbi: il Flaco ha un alto rendimento nel “castello”, termine che indica la porzione più piccola dell’area di rigore. Una volta lì arroccato, il Genoa è difficile da bucare. Contro il Bologna Ballardini aveva paura della rapidità di Okwonkwo, per questo pretendeva che Spolli fosse sempre in superiorità numerica. E’ andata bene ma perché esporre il difensore argentino a questi rischi? La brutta figura, ad esempio Sassuolo contro un Babacar che sembrava Eusebio, è sempre dietro l’angolo.

Il secondo equivoco è correlato alle modifiche dell’avversario che il Genoa soffre enormemente. A De Zerbi è bastato aumentare i giri del pallone per ribaltare i rossoblù mentre Inzaghi ha sfiorato il pareggio due volte con il più semplice dei 4-4-2. Coincidenze, bravura altrui oppure al Grifone manca il coraggio della prima mossa, quella che deve sorprendere un avversario di pari livello, se non inferiore? La vittoria con il Bologna era necessaria ma non va enfatizzata oltremodo. C’è ancora tanto lavoro da fare in casa Genoa.

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