GRIFO D’ATTACCO – Mi porto a casa il pallone

Maran merita fiducia ma le sue scelte contro Torino e Roma sono state cervellotiche

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Il giornalista Beppe Nuti, voce e volto storico delle emittenti radio-tv genovesi

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La Roma ha la meglio sul Genoa in una partita mai in discussione: tripletta dell’armeno Mkhitaryan. Parleremo del momento rossoblù con Beppe Nuti, giornalista di Telenord, nella 188ª puntata della rubrica di Pianetagenoa1893.net “Grifo d’Attacco”.

Il Genoa è in confusione? «Premetto che la partita era difficile a causa dell’elevato tasso tecnico e fisico della Roma, tra l’altro in un grande momento: Mkhitaryan si è portato a casa il pallone sebbene non sia un goleador. Il Genoa è una squadra sfiduciata e senza fisionomia. Maran ha cambiato due volte il modulo, ha cambiato i terzini, ha cambiato il playmaker e ribaltato l’attacco, senza mai dare l’idea di un gioco costruito. Inoltre, gli errori individuali dei rossoblù (su tutti, la dormita di Biraschi su calcio d’angolo) sono stati determinanti, come spesso accade in Serie A».

Maran è in difficoltà? «Aspettiamo a dirlo, merita fiducia perché in un mese così difficile non so quante squadre sarebbero state capaci di orientarsi. Tuttavia, ho trovato quantomeno cervellotiche le formazioni iniziali contro Torino e Roma: ad esempio, in molti si aspettavano l’impiego di Goldaniga al posto di Zapata e di Parigini lungo la fascia sinistra. É giunto il momento che il mister, Covid-19 permettendo, trovi un undici di riferimento, da consolidare nel tempo».

C’è un deficit di atteggiamento nel Grifo? «Sì, perché contro Napoli, Inter e Roma il Genoa ha tenuto un baricentro eccessivamente basso che ha depotenziato ogni arma offensiva: e il Grifo ne possiede, come dimostrano Scamacca e Pjaca. Comunque, è bene non cadere nel panico dopo sette giornate: queste tre sono squadre ricche di risorse, attrezzate per vincere. All’appello rossoblù mancano solo i punti persi con il Torino, una sconfitta dolorosa».

Al rientro Udinese, in trasferta, e Parma al Ferraris. «Non saranno decisive perché nessuna squadra è in fuga a trentuno giornate dal termine, però tali gare ci diranno molto sul prosieguo del campionato del Genoa. Capiremo, insomma, se sarà un altro anno di sofferenza oppure l’annata sarà più tranquilla del solito, come promesso dal ds Faggiano».

Alessandro Legnazzi e Beppe Nuti

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