Genoa, solo Gasperini e Ballardini ti evitano sofferenza

Quarto 17° posto in 14 anni di Serie A

Genoa Ballardini Gasperini

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Accade contemporaneamente, la migliore delle combinazioni possibili sull’asse Genoa-Lecce. Al minuto 13, un cross di Lerager viene convertito in rete da Antonio Sanabria, a Genova. Altrove, 1060 km più a sud ma due minuti prima, uno sfortunato autogol del capitano del Lecce – Lucioni – portava in vantaggio il Parma in Salento, in un contesto fortemente jagielliano quanto decisivo (il rimpallo su Gabriel della conclusione del polacco aveva garantito al Grifone di arrivare all’ultima giornata col vantaggio degli scontri diretti nei confronti dei salentini). Ugualmente, al minuto 24 della sfida del Via del Mare, l’ex sampdoriano Caprari colpiva la squadra di Liverani, affossata 1′ dopo dal 2-0 del Ferraris, nuovamente siglato da Toni Sanabria su assist di Pandev. Poco importa il resto, il 30 firmato Romero in Liguria, il tracollo giallorosso in Puglia. Tutto pareva scritto.

S’è decisa la salvezza così, in due episodi collegati con un filo logico e cronologico ben preciso. Una bilancia che ha improvvisamente iniziato a pendere dalla parte del club più antico d’Italia: con una vittoria sull’Hellas, ma pure una sconfitta o un pari visto il contemporaneo successo esterno del Parma a Lecce, il Grifone avrebbe messo in tasca la 14° permanenza in Serie A consecutiva. Così è stato, con 39 punti. Gli stessi con cui Davide Ballardini salvò il Genoa nel 2012/13, con Borriello in attacco. Tre in meno rispetto a quelli che bastarono nel 2016/17 a Ivan Juric per riportare la calma su un Grifone in burrasca, capace però di battere 2-1 il Torino grazie a Simeone e Luca Rigoni.

Tornando a ieri, nella notte in cui Sanabria ha realizzato la prima doppietta in Serie A, il paraguaiano ha superato sé stesso: 6 reti e 3 assists in 24 gare, meglio delle 5 marcature realizzate nel campionato Primavera con la Roma nel 2014/15 che a oggi restavano il suo picco realizzativo in Italia. Scacciato il fantasma chiamato Piątek, ultimo doppiettista rossoblù (correva il settembre 2018), scacciati i fantasmi nefasti di una retrocessione. Altrettanto vero che l’attacco sia la miglior difesa, e necessità debba diventar virtù posto che il Grifone, reduce dalla manita incassata dal Sassuolo, ha subito ben 73 reti in un campionato, scrivendo un triste primato dopo aver superato i 72 del 1950/51. Il Lecce, coi quattro rifilatigli ieri dal Parma, ha comunque toccato 85 palloni recuperati oltre la linea di porta, che ne fanno la peggior squadra negli ultimi 64 anni di Serie A. Mal comune, mezzo gaudio. O forse no?

Tra spauracchi e confronti, tanti ex rossoblù in rosa veneta (Günter, Bocchetti, Lazovic e Salcedo, oltre a Miguel Veloso capitano e autore di 115 presenze a Genova) e una curiosa statistica su Fabio Borini, il cui primo gol in Serie A fu realizzato nell’ottobre 2011 proprio contro il Grifone, ha avuto la meglio la grinta di Davide Nicola. Nicola che, a temperamento battagliero e discorsi altamente adrenalinici, ha allestito una lezione di concretezza: 28 punti conquistati in 21 partite, soprattutto un filotto che non si spiega tanto con la salvezza ottenuta nonostante avesse raccolto il Genoa all’ultimo posto in classifica. Piuttosto, valgono oro i 12 punti ottenuti in tre scontri diretti, due per la permanenza in A (SPAL, Lecce), uno – altrettanto, se non addirittura più delicato – per la supremazia cittadina. E il derby vinto il 22 luglio, col senno del poi, sia che abbia dato o tolto linfa, è risultato comunque decisivo. Fermo restando i sette mesi di grandissimo impegno.

Il pensiero è tornato alla salvezza ottenuta da Ivan Juric il 21 maggio 2017, contro il Torino. Juric che nelle 51 presenze in panchina spalmate su tre tranches ha ottenuto 9 vittorie, 14 pareggi e 28 sconfitte, una media punti non impeccabile (0.8) paragonandola con quella attuale in gialloblù (1.32). Segno di un’annata complicata ma pure ulteriore argomento a difesa di una salvezza meritata è invece il rendimento di Nicola (1.33), superiore all’ex centrocampista croato e inequivocabile segnale di un cambio di marcia effettivo piuttosto che tratteggiato dalle statistiche. Nonostante il secondo peggior rapporto tra reti fatte e subite (-26), esattamente pari a quello del 2016/17.

Certo, la questione Nicola apre quasi un paradosso, perché mentre Juric condusse il Genoa alla salvezza ormai tre anni fa, al termine del 2016/17 Nicola salvò il Crotone da one man show, 0.89 punti per gara ma un diciassettesimo posto storico per i pitagorici. Il 4 ottobre 2017, quando si dimise, lasciò una squadra al sedicesimo posto. L’anno scorso, nelle 15 apparizioni sulla panchina dell’Udinese, da novembre 2018 a marzo 2019, lasciò i friulani 17°. Quest’anno ugualmente, il Grifone è salvo, al cardiopalmo o al fotofinish, e Nicola potrebbe essere riconfermato. Sarebbe la scelta per certi versi migliore, per un Grifone che dal ritorno in Serie A nel 2008, escludendo le gestioni Gasperini, è stato trainato serenamente in porto soltanto da Davide Ballardini (10° nel 2010/11, 17° nel 2012/13, l’anno dei tre allenatori, 12° nel 2017/18 in cui ottenne le redini da Juric mentre già si parlava di un futuro con Davide Nicola).

Ironia della sorte, una preoccupante serie di posti a rischio (17° nel 2011/12 con De Canio, 17° nel 2012/13 con Ballardini, 16° nel 2017/18 con Juric, 17° lo scorso anno con Cesare Prandelli) aleggia sul Grifone oggi. Il quindicesimo anno di Serie A potrebbe dunque essere il fatidico settimo anno di matrimonio per le coppie, visto che il quarto diciassettesimo posto in 14 anni di Serie A (per quanto desiderato) parla chiaro: solo Gasperini e Ballardini sono riusciti a tenere a galla il Grifone dalla zona a rischio.

Ecco nel dettaglio i dati, contando in verde le posizioni <15°, in rosso >15°:
2007/08 > Genoa 10° (Gasperini – 48 punti, differenza reti -8)
2008/09 > Genoa 4° (Gasperini – 68 punti, +17)
2009/10 > Genoa 9° (Gasperini – 51 punti, -4)
2010/11 > Genoa 10° (Ballardini – 51 punti, -2)
2011/12 > Genoa 17° (De Canio – 42 punti, -19)
2012/13 > Genoa 17° (Ballardini – 38 punti, -14)
2013/14 > Genoa 13° (Gasperini – 44 punti, -9)
2014/15 > Genoa 6° (Gasperini – 59 punti, +15)
2015/16 > Genoa 10° (Gasperini – 46 punti, -3)
2016/17 > Genoa 16° (Juric – 36 punti, -26)
2017/18 > Genoa 12° (Ballardini – 41 punti, -10)
2018/19 > Genoa 17° (Prandelli – 38 punti, -18)
2019/20 > Genoa 17° (Nicola – 39 punti, -26)

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