Genoa alla ricerca dell’equilibrio: così non vince un duello

Equilibrio, prima di tutto. Una parola che riecheggia a Villa Rostan da fine agosto, da quando il Sassuolo scoperchiò il Vaso di Pandora del Grifone

Bessa Genoa
Bessa cade dopo l'intervento di D'Ambrosio (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Il Genoa non sa vincere un duello, che sia uno, uomo a uomo. Eppure con Juric va alla costante ricerca dei duelli individuali, a tutto campo per di più. Un atteggiamento scriteriato, nel senso etimologico del termine: senza criterio. Il tecnico di Spalato non ha ancora capito la condizione di salute della squadra che ha ereditato da Ballardini. Molte volte sembra essere sordo ai messaggi che provengono dal campo. Il Genoa deve giocare diversamente se vuole tornare a fare punti e incamerare quel pizzico di entusiasmo che adesso vale come un bicchiere d’acqua nel deserto.

Equilibrio, prima di tutto. Una parola che riecheggia a Villa Rostan da fine agosto, da quando il Sassuolo scoperchiò il Vaso di Pandora del Grifone. Equilibrio, la chiave per vincere nel calcio moderno. Allegri lo professa da anni (con la squadra più forte di tutti), Spalletti e Ancelotti lo stanno seguendo, non solo in classifica; Di Francesco, invece, ne ha perso il senso. E Juric che fa? Vuole dare dimostrazione di maturità, dopo le belle parole di Preziosi, oppure continuerà imperterrito nel suo credo integralista? A lui la risposta, con la speranza e l’augurio non sbatta il naso per la terza volta in carriea.

Equilibrio, quindi. Ciò che non si è visto a San Siro. Il caos già dopo un quarto d’ora: emblema è stato Lazovic che in occasione del 2-0 tentava di calciare alto una palla che invece rotolava rasoterra. Pandev e Kouamé dovevano pressare alternativamente il difensore in possesso palla e Brozovic, in sostanza le due fonti di gioco nerazzurre: ce l’hanno fatta per una decina di minuti. Il Genoa ha cercato di bloccare a uomo l’Inter ma ha fallito senza un piano b. Peccato che Juric non se ne sia accorto, eppure lo aveva denunciato due volte in tre giorni tra Udinese e Milan: «Dobbiamo crescere fisicamente».

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