Genoa, è proprio un anno maledetto: anche due rigori negati

Sarebbe bastato che i rossoblù avessero ottenuto i penalty e vinto contro Salernitana ed Empoli per rimanere agganciati alla possibile salvezza

Sirianni Preziosi
Vittorio Sirianni

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E’ ormai da due domeniche che le dirette concorrenti del Genoa per non retrocedere stanno perdendo quasi tutte: dalla Samp, al Venezia, al Cagliari, allo Spezia, alla Salernitana.

Sarebbe bastato che i rossoblù avessero vinto, come meritavano, due partite nelle quali sono stati negati due rigori (nelle gare con Salernitana ed Empoli) e per rimanere agganciati alla possibile salvezza.

Purtroppo non è andata così. L’anno è certamente maledetto, ma va ricordato che in sei partite (per altro non perse) non è possibile costruire una squadra praticamente da zero e darle quella personalità necessaria almeno a salvarsi.

Ormai le ragioni per le quali si è arrivati a questo punto sono chiare, anche stucchevoli, perché sono sempre le stesse: un mercato estivo drammatico condotto dalla precedente proprietà, il Covid, la scelta negativa di Sheva, l’arrivo in ritardo di Blessin, gli acquisti di gennaio che non hanno risposto totalmente agli obiettivi prefissati.

Resta solo la speranza, tuttavia supportata da una certa consapevolezza. In pratica è il fatto che, nonostante tutto, questa squadra gioca e si fa rispettare. Gli esperti dicono che la prestazione è buona: ma cosa manca? Manca il gol. Il che ovviamente non è cosa da poco. Purtroppo, anche perché il tempo che resta diminuisce ancor di più: la prestazione è importante, ma i punti lo sono molto, ma molto di più.

E qui val la pena di fare un discorso sulla società. La quale, da una parte è meritevole per sostenere sempre e in tutto lo staff tecnico e i giocatori, senza drammatizzare e assicurando la volontà di andare avanti, di mantenere gli impegni e di accettare eventualmente anche la retrocessione, guardando sempre ad obiettivi di lungo termine.

Ma dall’altro lato, il club dovrà fare un “mea culpa” per non aver capito cosa davvero mancava alla squadra per cercare di tirarsi fuori da quel tunnel che i 777 avevano trovato al loro arrivo.

E forse valeva la pena di orientarsi, nel mercato di gennaio, verso altri tipi di giocatori. A cominciare da quel “buco” che tutti avevano rilevato, cioè il centravanti o meglio un bomber da almeno 10, 12 gol da affiancare a Destro che sembrava riprendersi (allora con i suoi 8 gol). Invece si è preferito scegliere giocatori giovani, bravi ma inesperti sia per l’età ma soprattutto per non conoscere al meglio il campionato italiano.

Continuare a fidarsi dei vari Kallon, Piccoli, Yeboah senza cercare almeno un bomber da squadra che non deve retrocedere è stata una colpa di cui in qualche modo la società dovrà tenerne conto. In altre parole, il generoso Blessin, che sta operando bene, ma non può allenare dando soltanto una forte spinta sulle caratteristiche psicologiche (impeto, coraggio forza, aggressività) tutti elementi che ci sono e dimostrano che la squadra, su questo versante, sta rispondendo molto bene. Ma è la qualità tecnica che manca: i giovani sono tenti e cresceranno anche bene (si spera), ma oggi il Grifone aveva bisogno d’altro, cioè di esperienza e senso di appartenenza che nasce dalla lunga permanenza nel gruppo. Invece i cosiddetti “senatori” da Criscito (ufficialmente è infortunato) a Pandev (ceduto al Parma) sono stati via via accantonati e anche Destro, che ha esperienza, non è sembrato attendibile per il tecnico tedesco, visto che lo ha fatto giocare a tratti.

Un’ultima riflessione: è chiaro che gli arbitraggi negativi non sono un alibi, ma perché quando un giocatore viene preso in area di rigore per la maglia, “tirato” e gettato a terra, in tutto il mondo si concede il penalty. Ma ieri nel caso del Genoa, ciò non è avvenuto. Abbiamo sentito Pieri dai microfoni di “90 Minuto” che Portanova sarebbe stato solo “pizzicato”. Capito? Ciò per difendere arbitri e il Var che stanno solo complicando le cose in campo. Altro che “pizzicato”: quello era un vero e proprio fallo da rigore.

Vittorio Sirianni

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