Genoa e Lecce, le settantadue ore più estenuanti della loro storia recente

La posizione del Grifone è peggiore rispetto allo scorso maggio

Genoa
La gioia di Jagiello (foto Genoa cfc Tanopress)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

La notte è la rabbia, la frustrazione. Il giorno, invece, è l’emersione dello sconforto, di una scomoda sensazione di sconfitta che proprio non vuole andarsene. Insopportabile sentimento che ribalta l’animo dei genoani uscito quantomeno sollevato dallo scontro diretto e dal derby. É cambiato tutto in ventiquattro ore: macché, in poco meno di cento minuti. La tremenda forza del calcio. Cento minuti che hanno riscritto la corsa salvezza a una giornata dal termine del campionato. Il Sassuolo annichilisce il Genoa – che fine hanno fatto gli accusatori giacobini dello “Scansuolo“? – il Lecce, invece, ribalta l’Udinese e fa tre punti in trasferta grazie al gol vittoria di Lapadula, attaccante di proprietà del Grifo. La sorte è malefica, altro che ironica.

Per il Genoa la situazione è ben peggiore dello scorso maggio quando l’Inter era obbligata a battere l’Empoli, squadra sicuramente più strutturata dell’attuale Lecce, per arraffare il sacco dei milioni Champions League e alla Fiorentina non conveniva esporsi più di tanto rischiando di perdere in casa. Di meno c’è la speculazione sul punteggio altrui. I rossoblù non possono permetterselo e se domenica sera lo faranno correranno un rischio enorme perché il Parma, in fin dei conti, ha terminato anzitempo la stagione, sebbene ciò osti il procacciarsi di brutte figure.

Ferraris-Via del Mare, i palcoscenici dell’ultimo incrocio della Serie A. Mai stati così vicini seppur desolatamente vuoti. Ha ragione Liverani: adesso il punto di vantaggio del Genoa non conta più anche perché in caso di arrivo ex aequo saranno comunque i rossoblù a festeggiare la salvezza. Sono le settantadue ore più lunghe ed estenuanti della storia recente di questi due club che ormai stazionano al centro del ring come pugili suonati di botte. Chi avrà la forza di sferrare l’ultimo gancio all’ultima ripresa, poco prima della campana? Abrogate le tattiche. Largo al cuore, largo all’adrenalina. Prima di evitare un’altra notte di rabbia e di frustrazione.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.