Genoa, derby punto più basso dal ritorno in A: massima urgenza mercato

La fascia d'età tra i ventisei e i ventotto anni è la più indicata per pescare calciatori consoni alla missione salvezza

Shevchenko Genoa
Le indicazioni di mister Andriy Shevchenko (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Mai nella sua storia ultracentenaria il Genoa aveva vinto soltanto una volta in diciassette incontri ufficiali. L’interminabile emorragia di risultati, e di conseguenza di punti, colpisce anche Shevchenko, apparso sconvolto nella sua imperturbabilità di matrice sovietica, che da medico neo laureato è stato catapultato ferri in mano in sala operatoria dinanzi a un paziente a cuore aperto: un punto in cinque partite, un gol realizzato e dieci subiti. La crisi è in atto da agosto, ben prima della rimonta sul Perugia in Coppa Italia, competizione che non smette di distinguersi per la disparità regolamentare e l’inopportuna puntualità a intasare il regolare flusso settimanale degli allenamenti: quattro mesi dopo il 3-2 agli umbri, attuale nona forza del torneo di Serie B, la situazione genoana è deteriore poiché la squadra, già al tempo rudimentale sotto l’aspetto tattico, adesso approccia al gioco con paura in luogo del tradizionale spirito da battaglia.

Il derby ha rappresentato il punto più basso degli ultimi quindici anni di Serie A, un senso di abissale sprofondo tecnico che rende il Genoa la compagine più fragile e di facile preda per gli avversari. Da qualche tempo sbaglia persino Sirigu, non più impeccabile con errori via via sempre più lampanti: dalla barriera-groviera piazzata dinanzi a Ibrahimovic al gol “olimpico” di Cuadrado, sino alla ribattuta di Caputo dopo l’esitazione sul primo palo. Il portiere è lo specchio della salute di ciascuna squadra. Herr Spors dovrà rendere sensato un organico insensato, costruito in ritardo dalla precedente proprietà senza logicità e assortimento, con calciatori anche demotivati o destinatari di rinnovi miracolistici o che devono fare pace con l’integrità fisica. L’urgenza è massima: al primo giorno dell’anno che verrà il Genoa dovrà aver quasi raggiunto il completamento della campagna acquisti e dell’altrettanto importante capitolo della campagna cessioni. Gennaio è già a dicembre, la nuova squadra mercato si è mossa e lo farà sottotraccia anche nelle prossime ore.

Quanti e quali siano gli innesti necessari a migliorare la qualità del Grifone lo potranno dire solo Shevchenko e Tassotti i quali in un mese di lavoro a Pegli hanno individuato i principali limiti rossoblù. La rosa è da ristrutturare in ciascun reparto con uomini provenienti a titolo definitivo, smantellando in fretta la colonia di prestiti che scade a giugno, e con un solido retroterra di esperienza: la fascia d’età tra i ventisei e i ventotto anni è la più indicata per pescare calciatori consoni alla missione salvezza, pronti all’uso e senza particolari impedimenti di salute. Al resto, ossia alla più volte sbandierata restaurazione del blasone sociatario e ai progetti cantieristici sparsi in città, bisogna pensare a risultato acquisito. La seconda metà di stagione e il generale andamento lento delle dirette avversarie di classifica offrono più di un motivo alla holding 777 Partners per affrontare con slancio imprenditoriale l’imminente 2022.

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