Genoa, perché non crossi più? L’anno scorso c’era Ghiglione, ora…

Il Grifone è allergico ai traversoni e tocca meno palloni di tutti in area di rigore avversaria

Ghiglione Genoa
Paolo Ghiglione al cross (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Il Genoa crossa poco, dribbla poco, batte pochi corner e tocca meno palloni di tutti nell’area degli avversari. Ciononostante, però, i gol arrivano: 27, tanti quanti Cagliari e Udinese, meglio di Fiorentina, Benevento, Crotone e Parma. E non solo da Mattia Destro, autore del 30% delle marcature di squadra in Serie A con le sue 9 reti finora, ma a secco da quattro giornate, visto che pure Pjaca (3), Pandev (3), Shomurodov (3), Scamacca (2), Zappacosta (2, contando anche il gol nel derby), Zajc (1), Badelj (1), Czyborra (1) e Criscito (1) hanno avuto modo di esultare.

Questa una fotografia più che mai sintetica del Genoa 2020/21, una squadra che da inizio campionato ha toccato soli 363 palloni nell’area di rigore avversaria (il Crotone, penultimo nella speciale graduatoria, ne ha toccati 422, per intenderci): lo mostra il dataset di Fbref e ai dati più che mai eloquenti si accompagnano considerazioni sui modulo che – sia il 3-5-2 di Ballardini, che peraltro i moduli adottati dal suo predecessore Rolando Maran, 3-5-2 e 4-4-2 – in teoria favorirebbe la proposizione di traversoni all’indirizzo degli attaccanti. A maggior ragione avendo in rosa Gianluca Scamacca, il secondo attaccante del campionato per altezza (195 cm, a pari merito con Cornelius, Ibrahimović e Llorente), e pure il trequartista Manolo Portanova, arrivato a gennaio dalla Juventus, che con 197 cm è il quinto calciatore – il secondo di movimento, dopo il crotonese Simy (198 cm) – più alto dell’intera Serie A.

Insomma: se in media ogni squadra di Serie A crossa 11.64 volte ogni 90′, e la Fiorentina alza sensibilmente la media (13.8 cross per 90′), il Genoa come detto (8.32) non può ritenersi virtuoso in tal senso. Ma i numeri mostrano anche altro: il Genoa tenta raramente la strada del dribbling al fine di creare superiorità numerica e inoltre batte pochi calci d’angolo (80, peggio solo dei 79 del Crotone). Insomma, il gioco aereo in fase offensiva non pare certamente essere tra le opzioni preferite dal Grifone. E pensare che nell’autunno 2019 la gestione Andreazzoli e proprio un 3-5-2 avevano dotato il Genoa di un’arma micidiale sulla corsia esterna destra: Paolo Ghiglione, reduce da una stagione in prestito al Frosinone e autore di 5 assist in 12 gare. Escludendo Robertson del Liverpool, nessuno stava facendo meglio del classe ’94 rossoblù. Che finora ha messo sì a referto quattro assist, due dei quali però il 20 settembre, all’esordio stagionale contro il Crotone, all’indirizzo di Destro prima e Pjaca poi. Tempi lontani: nelle ultime 8 partite, Ghiglione ha giocato soli 81′, partendo titolare solamente contro l’Inter. E nel derby, in assenza del suo principale concorrente (Zappacosta, che ha giocato a sinistra al posto di Czyborra), a destra non c’era lui, bensì Edoardo Goldaniga che di professione è difensore centrale.

Ecco nel dettaglio la classifica relativa alle squadre di Serie A, dalle più alle meno propense al cross:

  1. Fiorentina (13.8 cross in media ogni 90 minuti);
  2. Inter (13.7);
  3. Napoli (13.5);
  4. Sampdoria (13.2);
  5. Juventus (13.1);
  6. Verona (13.0);
  7. Udinese (12.9);
  8. Lazio (12.5);
  9. Cagliari (12.0);
  10. Roma (11.9);
  11. Atalanta (11.8);
  12. Milan (11.6);
  13. Torino (11.0);
  14. Parma (10.5);
  15. Bologna (10.4);
  16. Crotone (10.1);
  17. Spezia (10);
  18. Benevento (9.8);
  19. Sassuolo (9.63);
  20. Genoa (8.32).
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