Genoa, com’è nata la coreografia dei distinti? La fotogallery

Sono stati utilizzati 400 metri di corde, 600 metri quadrati di stoffa, 200 rotoli di nostro adesivo, 150 metri di reti, 5000 cartoncini e tanto altro materiale di consumo

Genoa Figgi do Zena derby Ferraris
La coreografia dei Figgi do Zena durante il derby numero 117 (dalla loro pagina FB)

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Vi siete mai chiesti come nasce una coreografia del Genoa? Ce lo rivelano i Figgi do Zena, dalla loro pagina Facebook. Un lungo lavorio che abbina plurime competenze, sartoriali e marinaresche, verrebbe da dire. Dal materiale grezzo al prodotto finito e mostrato con fierezza nei distinti rossoblù: uno spettacolo che, unito a quello della Gradinata Nord, ha permesso la vittoria nel derby del tifo. Lì non c’è stata partita.

Un lenzuolo che trasuda di storia genoana, in mezzo agli anni dalla fondazione. Sono ritratti i più bei momenti della storia rossoblù: dalla “cartolina” di Branco del ’90 al gol di Boselli, dall’abbraccio di Scoglio e Signorini fino all’esultanza smodata di capitan Rossi, passando per Pruzzo, la pipa del padre fondatore sir James Spensley e le formazioni dei primi scudetti.

Alla coreografia hanno lavorato più di trenta persone, è nata in estate prima di subire almeno quattro modifiche. Sono stati utilizzati quasi 400 metri di corde, 600 metri quadrati di stoffa, 200 rotoli di nostro adesivo, 150 metri di reti, 5000 cartoncini e tanto altro materiale di consumo.

Un successo di squadra, quello dei Figgi do Zena. Un regalo al Popolo genoano frutto di un mese operativo di lavoro per abbellire il Ferraris. I dettagli fanno la differenza. Le sarte rossoblù hanno ricamato lo striscione mentre le corde sono state tese con sufficiente inclinazione per permettere la discesa della coreografia. Niente è casuale, insomma. Il resto, poi, la fa la voce e i cori di ogni tifoso del Genoa, al ritmo dei tamburi.

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