Genoa, alla Favorita per smascherare il Palermo di Mansour

Blessin dovrà capire come sostituire l'imprescindibile Gudmundsson e valutare un eventuale centrocampo a tre

Coda Frendrup Genoa
Coda abbraccia Frendrup (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Smascherare il Palermo e rivelare dopo cinque giornate i valori della neopromossa più sopravvalutata della Serie B è la missione che attende il Genoa reduce dal 3-3 con il Parma, partita copertina per il torneo cadetto. Il credito di cui gode la compagine siciliana deriva maggiormente dall’eco mediatica dell’approdo in Italia dei signori Mansour, famiglia che rivendica altri undici possedimenti calcistici sparsi per il mondo, piuttosto che dalla qualità effettiva messa a disposizione di Corini, allenatore subentrante comunque preparato. Il mercato estivo ha rivoluzionato il Palermo, anche per il necessario adattamento alla categoria, a tal punto che a Reggio Calabria sono scesi in campo nove nuovi calciatori rispetto all’undici dello scorso anno in Serie C, più del doppio dei quattro volti inediti schierati titolari sabato da mister Blessin: un profondo stravolgimento di uomini, di equilibri e anche di modulo per i rosanero che ora si identificano in un 4-3-3.

I rapporti di forza parlano a favore del Genoa che ha raccolto otto punti in quattro giornate percorrendo un segmento di calendario difficile, se non il peggiore tra i primi dieci club in classifica. Blessin non era contento dopo Pisa («Difficile vincere all’Arena Garibaldi ma abbiamo faticato troppo») e della prestazione esibita contro il Parma ha portato a casa il punto non avendo particolarmente gradito i tre gol subiti in casa, sorti non soltanto dal caso fortuito di due deviazioni ma altresì da un atteggiamento sbagliato che una squadra di spessore come quella ducale mette in maggior evidenza rispetto ad altre concorrenti meno inesorabili. «Dobbiamo alzare il ritmo, la parola calma non mi piace perché equivale a rallentare: lo dico ai miei giocatori in ogni allenamento» spiegò una settimana fa il tecnico svevo che alla Favorita vuole vedere una squadra con meno passaggi a vuoto e più padrona del gioco.

Toccherà a Blessin capire come sostituire l’imprescindibile Gudmundsson e valutare un eventuale centrocampo a tre con due attaccanti, tenendo conto che del suo 4-4-2 il Genoa pare aver assimilato alcuni dettami in fase di possesso palla come i terzini alti in proiezione offensiva e i tornanti che “stringono” dentro al campo per dare manforte alle punte. Aramu è un inventivo e un ottimo calciante che può fare la differenza anche se non al meglio della condizione, così come sembra, soprattutto quando il ritmo della squadra cala (è ciò che rende vulnerabile il Grifone) e aumenta la necessità di trovare maggiore proprietà di palleggio. Qualità e personalità che si possono rintracciare anche in Strootman che al solo gesto di sfilarsi la pettorina e rivelare al pubblico la maglia rossoblù numero otto ha mandato in visibilio il Ferraris, peccato fosse solo per il riscaldamento. Due armi in più per smascherare il Palermo e tornare alla vittoria.

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