Genoa a bassa velocità di palla: l’organico disomogeneo non aiuta

Il Grifone continuerà a segnare poco e tentare di concedere ancora meno

Frendrup Genoa
La giocata di Morten Frendrup (foto di Genoa CFC Tanopress)

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Se tra le innumerevoli statistiche che saturano l’analisi di una partita di calcio venisse data preminenza anche alla velocità media della palla è probabile che si riscriverebbero molte classifiche, compresa quella di Serie B. Quando il Genoa sviluppa il proprio possesso suscita un’impressione visiva di sazietà, di basso appetito, qualcosa che rallenta di fatto l’attacco alla porta e concede all’avversario tempo per schierare la difesa. A Modena è successo che il Grifone non abbia capitalizzato il momento successivo al proprio vantaggio, dunque la ventina di minuti antecedenti al gol di Strizzolo, nel quale aveva quaranta metri di campo, o forse più, concessi da Tesser manco fossero gli assalti finali. É stato paradossale vedere con quanta lentezza i portatori di palla rossoblù riempissero tale prateria facendosi persino recuperare dagli emiliani, forse più brillanti sotto l’aspetto atletico. Una costante che probabilmente incide sul computo dei gol realizzati, tra i più scadenti del torneo.

La velocità di palla è un parametro sensibile influenzato dal posizionamento in campo e dalle caratteristiche dell’avversario: ciò può essere un’attenuante di partita come, al contrario, può svelare il principale punto debole. La criticità del Genoa emerge prepotentemente ogniqualvolta la squadra deve gestire la superiorità numerica, ossia quando l’avversario va stanato trovando egli buon gioco nell’arroccarsi: è successo due volte contro il Pisa – nella gara d’andata è mancato il punto del raddoppio con l’uomo in più, evento invece capitato a Ferrara – e nella partita di ritorno con il Modena dove la rete di Bani ha alleggerito in parte un pomeriggio mesto. Tuttavia, è sintomatico notare come la bassa velocità di navigazione del possesso genoano esalti le qualità individuali dei calciatori: se le altre squadre con organico meno strutturato palleggiassero alla stessa rapidità del Genoa, esse avrebbero meno punti del Grifone perché gli interpreti sono meno efficaci.

La migliore pulizia di palla della Serie B è del Frosinone, capolista anche in questa classifica speciale, e del Südtirol che con il solo 38% di possesso medio per partita è esiziale quando aggredisce la porta: con modalità diverse, Grosso e Bisoli hanno costruito due squadre funzionanti, le quali l’una ha creato il vuoto in classifica mentre l’altra sarebbe seconda se la Serie B fosse iniziata alla quarta giornata. Il Genoa ha proprie caratteristiche che Gilardino ormai non può correggere essendo entrati nella fase cruciale di stagione nella quale è bene evitare gli esperimenti: il mister è intervenuto entro un disastro tecnico in stato avanzato, a differenza dei tirolesi che hanno corretto tempestivamente la crisi, dovendo gestire una rosa disomogenea composta da ottimi singoli di relativa complementarità che poco migliorano la velocità di palla. Il Genoa continuerà a segnare poco e tentare di concedere ancora meno: la strada per la Serie A è ancora lunga.

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