Gazzetta dello Sport, Genoa: vittoria di cuore per una città ferita

In gol Piatek e Kouamé, ottimo Pandev

Genoa Empoli
Il Genoa nel minuto di silenzio prima della gara con l'Empoli (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Il Genoa di Piatek, il debutto di Piatek, non la partita di Piatek. Semmai era la gara del ricordo, ammutolita per grossomodo 45′ ma già messa sotto chiave dopo 18 giri di lancette: doppio Criscito in versione assistman, al 6′ ad armare il piattone del polacco ex Cracovia, a ridosso del 20′ a premiare la corsa dell’ivoriano ex Cittadella. Così l’Empoli s’è sciolto al sole, il Grifone ne ha ridicolizzato le lacune difensive evidenziando le indecisioni dell’ex Antonelli e del compagno di reparto Rasmussen. Senza Favilli e senza il bisogno di far entrare Lapadula dalla panchina, Ballardini ha scardinato il primo ostacolo stagionale con relativa tranquillità: Pandev sporcava la fonte limpida di passaggi toscana, Capezzi, e così l’undici di Andreazzoli s’è scoperto completamente primo di risorse.

Migliore in campo il macedone, si legge stamani su La Gazzetta dello Sport, perché a 35 anni suonati la sua grinta e la sua posizione da regista avanzato rischiano di essere peculiarità imprescindibili per il Grifo. Distribuisce il gioco, per vie esterne o centrali, copre e permette alla squadra di coprire egregiamente su Caputo e Zajc, imballati e sconclusionati. Menzione particolare per la difesa fisica, oltre che per una traversa colpita dallo sloveno al 12′, e per un Ballardini che a un certo punto s’è privato di Pandev varando il 3-5-2: oculata gestione della gara, ma per 20′ ha concesso il possesso palla all’Empoli. Alla fine il 70% vs 30% non ha portato frutti, se non qualche sporadica iniziativa che ha trovato pronto Marchetti (bravo a deviare sul palo una conclusione avversaria) e il gol di Mraz al 94′, troppo tardi per avere seguito.

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