«Trovo ignobile e inaccettabile che Gilardino venga messo in discussione». In un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Alberto Zangrillo è molto duro con i critici del tecnico. Il presidente del Genoa ha le idee molto chiare: «Io sono dell’idea di sostenere sempre Gilardino, fino a quando dimostrerà di avere la squadra dalla sua parte e di sapersi adattare alle necessità». E aggiunge: «Non condivido la regola non scritta in base alla quale debba sempre pagare l’allenatore, anche perché spesso queste regole non scritte consentono la contaminazione di individui che perseguono solo obiettivi personali ed economici».
Riguardo ai numerosi infortuni, Zangrillo sottolinea: «Ma noi abbiamo un settore medico di prim’ordine. Qualche benpensante si è divertito a rilevare due cose: la prima è che la preparazione atletica non fosse adeguata, la seconda è che l’intensità degli allenamenti faciliterebbe gli infortuni. Il responsabile dei preparatori è il professore Alessandro Pilati, il migliore sulla piazza, e lo ringrazio anche perché sopporta certe cattiverie».
Sul suo ruolo spiega: «Ecco, basta con la storiella del presidente-tifoso perché così si pensa che io sia lo scemo di turno che quando serve ci mette la faccia e poi deve stare buono».
Infine, Zangrillo aggiunge qualcosa riguardo alla cessione del Genoa: «La cessione è un passaggio conseguente a qualcosa che non è ancora accaduto, cioè il cambio di controllo della società. Se ci fosse stato, come presidente avrei dovuto informare gli organi federali». E ancora: «In questo momento c’è un advisor finanziario che dialoga con i nostri soci di riferimento e che orienta l’azione dell’ad. Vedremo quello che accadrà».