Gazzetta dello Sport, l’esordio da sogno di Romero

Il 20enne argentino leader allo Stadium

Genoa
Il Genoa pareggia a Torino contro la Juventus (foto di Genoa CFC Tanopress)

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.

Nel marzo 2016, Cristian Romero fu considerato il miglior difensore del Torneo di Viareggio. Un anno dopo era già al Genoa, che lo aveva inseguito a lungo innamoratosi della sua facilità di corsa, oltre alla sua progressione. A gennaio fu bloccato, in estate il presidente Preziosi si convinse a investire un milione per l’argentino che occupò l’ultimo posto da extracomunitario. Con sicurezza e personalità aveva impressionato in estate, prima che alcuni problemi fisici ne limitassero il minutaggio, poi però Romero è stato la sorpresa nell’undici iniziale scelto da Ivan Juric contro la Juventus sabato. Esordio del croato, alla terza apparizione sulla panchina del Grifone, esordio assoluto del 20enne. Nella tana dei leoni, atteso da un battesimo del fuoco e soprattutto dalla marcatura di Cristiano Ronaldo.

L’aggressività di Romero era stata sì il suo punto di forza, ma pure un aspetto caratteriale da limare. Così dopo 10′ l’argentino era già stato sanzionato per un intervento sul cinque volte Pallone d’oro, ma a differenza dei tempi dell’Under 20 albiceleste – in cui era incappato in qualche espulsione di troppo – questa volta Romero è stato capace di non farsi condizionare dall’ammonizione. L’assenza di Nicolas Spolli e la condizione di Lisandro Lopez, al rientro da un infortunio, avevano messo El Cuti in ballottaggio con Gunter: Juric gli ha dato fiducia, Romero ha ripagato capovolgendo pure l’azione rasoterra e chiudendo la gara con l’86% di passaggi riusciti. “Mi ha detto di stare tranquillo – avrebbe raccontato Cristian a fine partita – di fare quello che abitualmente mi riesce in allenamento, dice che ho grande qualità”. A riportare la notizia, stamani, La Gazzetta dello Sport.

Accetta i marketing-cookies per visualizzare questo contenuto.