Gazzetta dello Sport, la notte del pirata Juric

Panchina salva e ciurma con lui

La formazione del Genoa al derby del 25 novembre 2018 (Foto Genoa cfc Tanopress)

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Alla vigilia aveva ammonito il gruppo affinché giocasse il derby per sé e non per lui. Al terzo mandato sulla panchina del Genoa Ivan Juric non aveva ancora vinto un derby – e neppur oggi può vantarsi di aver rotto la striscia, che però dopo due ko lo vede almeno non uscir sconfitto – sebbene i presupposti dicessero qualcosa. Il pareggio a Torino con la Juventus, poi i dubbi in casa contro l’Udinese, il doppio ko milanese contro rossoneri e nerazzurri, la sconfitta col Napoli nel diluvio di Genova. Il tutto, sentenzia stamani La Gazzetta dello Sport, dovendo convivere con la pressante ombra di Ballardini aleggiante sulle sue spalle.

Il presidente Preziosi l’aveva difeso, confermandolo quando la fiducia era scarsa, addirittura fu bloccato l’arrivo a Genova di Davide Nicola che così impostò il navigatore su Udine. Erano state 48 ore di dubbi, riflessioni, ma alla fine il presidente del Grifone aveva deciso di confermare il Pirata di Spalato sulla panchina. Juric, va detto, non s’è mai piegato. Neppur sotto il peso di una responsabilità irraggiungibile e stremante: alla fine ha vinto la sua battaglia, quella contro un derby che pareva un miraggio, anche alla luce del precedente poco felice del 4 novembre 2017. Cancellata la Samp superiore, stavolta, probabilmente pure ogni eventualità d’esonero che invece l’anno scorso patì. Juric ha salvato la sua panchina in una gara che invece poteva garantirgli un biglietto per l’inferno. Ha dimostrato coraggio da vendere (“Quando è stato esonerato, non si è mai pubblicizzato” lo ha applaudito il collega Giampaolo), ha conquistato la fiducia del gruppo – a Villa Rostan – e tifosi al Ferraris. La notte del Pirata, panchina salva e ciurma con lui.

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