Un anno fa, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, Thiago Motta aveva teorizzato uno strano modulo: il 2-7-2. Ciò ha scatenato le ironie dei tifosi sui social che lo hanno accostato al 5-5-5 o alla “bi-zona” di Oronzo Canà/Lino Banfi nel film cult “L’allenatore nel pallone”. Ma è chiaro, sottolinea stamane Sebastiano Vernazza sulla “rosea”, che sia una provocazione. «Se lo si legge in maniera tradizionale – spiega il giornalista – per linee orizzontali, il 2-7-2 diventa un 4-3-3 o un 4-1-4-1, portiere escluso». Siamo dunque in un’era dove il calcio «è sempre più liquido e sfuggente. Gli allenatori della nuova ondata rifuggono dalle categorie tradizionali e si divertono a seminare inediti “prefissi” tattici» aggiunge Vernazza. E intanto tifosi e giornalisti ci cascano.
GAZZETTA DELLO SPORT – I miti Pep-Gasp e quel 2-7-2 spericolato ma non troppo
Si è scatenata l'ironia dei tifosi sui social sul modulo ipotizzato da Thiago Motta: in realtà è una provocazione e la "rosea" spiega il perché