Gasperini: «Quando si perde è meglio stare zitti»

Il tecnico rossoblù risponde al presidente del Torino: «Mi è sembrato che Cairo, nonostante abbia ripetuto che è giusto che il Genoa abbia giocato per vincere, tra le righe facesse intendere che si aspettava un trattamento diverso»


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«Se il gemellaggio significa dover aiutarsi l’uno con l’altro a discapito di altre formazioni, non è più un gemellaggio: è una forma di mafia». Gasperini risponde così ai microfoni di “Radio anch’io sport” (trasmissione di Radio Uno Rai) a un precedente intervento del presidente granata Urbano Cairo. Il tecnico ha effettuato un richiamo a un calcio pulito e trasparente che coinvolge tutti: dagli addetti ai lavori del mondo del calcio fino ai giornalisti. «Ci sono state in passato delle scommesse dietro a certe partite – ha proseguito Gasperini – che hanno generato scandali: spero che non accada più. Ciò va combattuto e sottolineato: occorre qualità sempre maggiore da parte degli operatori dell’informazione per denunciare queste cosse per cercare di migliorare la cultura sportiva di tutto il paese». L’allenatore rossoblù esprime poi la sua amarezza: «Mi è dispiaciuto sentire dal presidente Cairo che ho fatto dichiarazioni da primo della classe: le ho formulato col massimo rispetto verso di lui e verso il Torino».

Gasperson sottolinea che «ci saranno adesso tutti i tentativi per direzionare le colpe diversamente» riguardo alla rissa, che però condanna apertamente. Aggiunge che «la partita era stata tutto sommato corretta, combattuta e aperta. Poi si è scatenata la rissa: bisognerà vedere quali sono stati i colpevoli, sono situazione che non devono più ripetersi». Poco prima Cairo aveva detto che Gasperini aveva esternato ieri a fine gara alcune dichiarazioni antisportive. «Non ho fatto lacuna dichiarazione antisportiva – ha replicato Gasperson – non sono mai stato “anti” nei confronti di nessuno, né tantomeno contro il Torino che è la città dove vivo e ho amici e parenti che tifano per il Toro. Non capisco a cosa si riferiva Cairo: le mie dichiarazioni riguardavano un augurio ai granata qualora dovesse retrocedere. Ho detto che il Torino dovrebbe prendere esempio dal Genoa che tre anni fa era in una situazione molto peggiore e invece oggi festeggia l’ingresso in Europa». Il tecnico del Grifone evidenzia un altro aspetto: «Mi è sembrato che Cairo, nonostante abbia ripetuto che è giusto che il Genoa abbia giocato per vincere, tra le righe facesse intendere che si aspettava un trattamento diverso. Parte proprio dai vertici la speranza di poter aggirare le regole e di poter avere delle partite diverse». Dallo studio si chiede se ci fosse stato un eventuale accordo tra i giocatori. «Non c’era alcun tacito accordo – risponde perentoriamente il tecnico rossoblù – non è stato quello il motivo della rissa. Addirittura il presidente Cairo è arrivato a dire che il Genoa non aveva più obiettivi: Invece, noi eravamo a tre minuti dalla fine in piena corsa Champions, dovevamo tenere lontana la Roma per evitare di giocare per il quinto posto nell’ultima partita di campionato e poi al di là di questo esiste sempre quella correttezza nello sport del quale non se ne vuole proprio tenere conto».

Gasperini formula una sua ipotesi sulla gazzarra finale: «La rissa finale è nata probabilmente poiché mi rendo conto che la retrocessione è sicuramente molto pesante. Però oltre alla cultura del saper vincere, bisogna saper abbinare anche la cultura del saper perdere: secondo me, quando si perde bisogna stare zitti, potrebbe essere forse la cosa migliore. Altrimenti si cerca sempre un responsabile: l’arbitro, l’avversario e qualsiasi altro motivo che determina la sconfitta». «Il Torino non è retrocesso ieri col Genoa – spiega il tecnico – è retrocesso in 37 partite. Anche se spero che nell’ultima gara riescano ad evitare la serie B».

C’è tempo per tracciare un bilancio della splendida stagione del Genoa e della qualificazione in Uefa Europe League. «E’ un grande traguardo per noi – dice Gasperini – siamo un pochino rammaricati per non essere riusciti a dare fastidio fino all’ultima giornata per la Champions League. Però alla vigilia non avremmo mai detto di raggiungere il traguardo europeo». Chiosa finale sui suoi rapporti con la società: «Ho un contratto lungo con il Genoa. Ho lavorato bene e voglio continuare a farlo».

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