Gasperini: «Devo sciogliere il dubbio della punta centrale»

Il tecnico rossoblù deciderà  nelle prossime ore se posizionare al centro dell'attacco Oliera oppure Jankovic. E ammonisce: «Bisogna fare attenzione alla Lazio, ha un'ottima rosa»


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Alla vigilia di Genoa-Lazio, perché è anticipo di sabato, il Genoa continua la preparazione in vista della gara turbata però dalla tragica notizia della scomparsa della figlia di Capozucca. Come di consueto conferenza stampa del tecnico Gianpiero Gasperini che ha inquadrato cosi la gara con i biancocelesti di mister Delio Rossi: «Inutile nascondere che sarà una gara difficile, non solo perché la formazione capitolina ha un’ottima rosa, ma anche perché arrivano da una vittoria nel derby e tuti sappiamo quanto si può dare vincere certe gare. Arriveranno con grande entusiasmo, noi però dovremmo essere bravi a non farci trovare impreparati. D’altronde si potrebbe anche pensare che dopo questa settimana importante, dove tutti hanno parlato di noi, potremmo arrivare alla gara con un leggero calo di motivazione o di concentrazione. Ecco da questo punto di vista sono assolutamente tranquillo perché la squadra ha lavorato al meglio e sono convinto che saprà trovare, come sempre, la giusta concentrazione e determinazione per disputare una gara importante». La formazione non dovrebbe distanziarsi di molto da quella vittoriosa contro la Vecchia Signora, «Milito e Milanetto non saranno convocati – ha spiegato Gasperson – ma dovrebbero rientrare la settimana prossima, mentre per Mesto che è in un ottimo periodo, vedremo se la ferita lo condizionerà per giocare. In attacco sono indeciso tra Olivera e Jankovic come punta centrale. Anche Paro in questa settimana è rientrato nel gruppo». Quindi il tecnico di Grugliasco potrebbe riproporre il giocatore serbo come prima punta «perché ha fatto molto bene perché ha saputo calarsi al meglio in questa nuova realtà». Tornando sulla gara contro la Juventus, il trainer rossoblu non ha dubbi: «I tre punti di sabato ci hanno dato maggiore consapevolezza dei nostri mezzi e tutti hanno parlato molto bene di noi. Restano però sette giornate e come si sa nel calcio i giudizi cambiano di giorno in giorno. Dovremmo essere bravi a continuare su questa condotta perché le nostre rivali non molleranno». Alla domanda se Fergusson e Wenger in Italia avrebbe ottenuto successi come in Inghilterra, Gasperini sintetizza così: «In Gran Bretagna gli allenatori hanno un ruolo diverso all’interno della società, dove sono più partecipi delle scelte. Inoltre qui da noi è davvero diffcile che allenatori sulle panchine delle grandi squadre possano resistere per così tanti anni». Nell’ambiente rossoblu non a caso è stato coniato il nome Gasperson, perché tutti sperano che Gianpiero Gasperini possa diventare il Sir Alex Fergusson del Genoa. Insomma un nuovo Splensey o un nuovo Garbutt, come meglio preferite.

Fulvio Banchero

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