Freddie Del Curatolo e la storia di Maisha, il capitano del Genoa Club Malindi

Dalla perdita del padre all'iscrizione in una scuola professionale di contabilità e management a Eldoret

Del Curatolo Maisha Genoa
Il genoano Freddie Del Curatolo consegna un pc a Maisha per il proseguimento dei suoi studi (foto tratta dalla pagina Facebook di Freddie)

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Dal Kenya, da Malindi, giunge una toccante storia raccontata via social da Freddie Del Curatolo, artista genoano che da molti anni aiuta la popolazion locale. La storia vede come protagonista un ragazzo che all’anagrafe è Joseph Nyababwe, per tuttti Maisha.

Sembra l’altro ieri, ma sono 11 anni che conosco Joseph “Maisha” Nyababwe.
Lui ne aveva otto ed era uno dei timidi e imbarazzati studenti della Central Primary School di Malindi, nel giorno dei provini per entrare nella scuola calcio Genoa Club Malindi che avevo creato da uno dei miei sogni ad occhi aperti. Avevamo criteri non proprio “professionali” per scegliere i ragazzi: cercavamo quelli che avessero situazioni problematiche in famiglia ma che mostrassero voglia di imparare a scuola… e che proprio non avessero due papaie mature al posto dei piedi!
Joseph aveva perso da poco il padre ed era uno dei più bravi a scuola. Quando andai a trovare sua madre, una donna fortissima che lo adorava e si ammazzava di lavoro per mantenerlo, capii che se solo gli avessimo fatto noi da padre, era in una botte di ferro.
Così è stato.
In poco tempo è diventato il capitano del Genoa, ha passato le scuole primarie con voti altissimi e lo abbiamo iscritto alle superiori. Grazie ai Grifoni in Rete e a Karibuni Onlus abbiamo continuato a pagargli le rette e tutto il resto anche quando la scuola calcio ha dovuto chiudere. Dall’anno scorso lo sforzo più grande, che gli amici tifosi del Genoa mi hanno aiutato a compiere: l’iscrizione in una scuola professionale di contabilità e management a Eldoret, nel nord del Kenya. I risultati del primo anno sono soddisfacenti, nonostante la stagione scolastica travagliata. Oggi è iniziato il secondo dei tre anni di specializzazione.
Grazie alle donazioni supplementari dei GIR Mario e Benedetta, gli abbiamo potuto regalare un computer (usato) che era indispensabile e con il supporto di tutti pagheremo anche l’affitto di una stanza per studenti dove potrà studiare e usufruire di una cucina.
Tra pochi mesi avrà 20 anni, il nostro (ex) piccolo Capitano. Sono, siamo orgogliosi di averti visto crescere e ti sei meritato tutto il nostro aiuto ed affetto. Non a caso il tuo soprannome è sempre stato “Maisha”, ovvero “Vita” in swahili.
Grazie Joseph, per avere migliorato la nostra.
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